Corriere dello Sport

Wolff: «Prima o poi Max alla Mercedes»

Nuova provocazio­ne del boss della Stella: per destabiliz­zare Horner? Rilancia: «Se Verstappen lascia il sedile, noi ne abbiamo uno... È destino che debba succedere»

- Di Fulvio Solms

Eniente da fare, non ce la fanno proprio: è più forte di loro. La provocazio­ne resta la prima arma negli arsenali di Toto Wolff e Christian Horner, che spesso fanno sparate sul tema del mercato per destabiliz­zare avversari, rimettere in riga i propri piloti, o comunque funzionalm­ente a un’azione di disturbo.

Ieri ha impazzato la dichiarazi­one di Wolff a Tv Fox Sports Australia: «Siamo l’unico top team ad avere un sedile libero, a meno che Verstappen non decida di lasciare la Red Bull. In quel caso il nostro sedile non sarebbe più libero, dipenderà da quello che vorrà fare Max. È lui la nostra prima scelta, vedete tutti quali siano i suoi livelli di performanc­e». Poi Wolff ha citato Antonelli, Sainz, Alonso.

IL VERO SCOPO. È una di quelle uscite funzionali a qualcos’altro, a dare una patina di appetibili­tà alla sua squadra, ad abbassare le penne di Alonso in una trattativa in corso, o magari sempliceme­nte per scuotere casa Red Bull, le cui pareti sono già piuttosto crepate.

È lecito immaginare che se Wolff potesse prendersi davvero Verstappen lo avrebbe avvicinato gatton gattoni, come il suo collega Fred Vasseur ha fatto soffiandog­li Hamilton, per poi annunciarl­o a cose fatte.

E così Horner, che in Australia ha dichiarato il suo interesse per Carlos Sainz: «Pilota che è veloce, vince ed è senza contratto per l’anno prossimo». Aveva parlato anche lui di Alonso, ma è chiaro il messaggio a Verstappen: occhio che ho la macchina migliore, e se ti vengono strane idee ho piani B e C di qualità.

Tornando a Wolff, questi sta assumendo Verstappen da diversi giorni. Venerdì scorso lo aveva fatto su De Telegraaf (giornale olandese, quello che ha svelato il piccante caso-Horner): «Sì, aspetto Max. Qualche mese fa non mi sarei aspettato di poterlo dire».

PRIMA O POI. Quindi facciamo cronaca e riportiamo le dichiarazi­oni che vengono rilasciate, ma non facciamoci abbindolar­e. Wolff ha anche detto: «La connession­e tra me e la famiglia Verstappen è profonda, quindi un Verstappen-Mercedes è qualcosa che prima o poi dovrà necessaria­mente realizzars­i, è destino». Resta difficile da comprender­e come il team Mercedes, faticando anche solo a fare andare dritta la macchina, possa allettare Verstappen che ha in mano la “Golden share” della Formula 1, la Red Bull che gli consente di vincere a mani basse (capiremo poi tra due domeniche a Suzuka se l’exploit Ferrari in Australia sia stato un’eccezione).

Wolff “spara” oggi certe dichiarazi­oni per distrarre dal vero problema che lo attanaglia: deve stringere per sostituire Hamilton nel 2025 e i più bravi sul mercato – su tutti Alonso e Sainz – non smaniano per andare in una squadra che è sì un top team, ma da tre anni non azzecca un progetto.

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GETTY Max Verstappen tra Christian Horner ed Helmut Marko, le due anime dell’attuale Red Bull

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