MT-09, una scelta di carattere
L’ultima evoluzione della naked giapponese lancia un deciso guanto di sfida all’agguerrita concorrenza E anche il prezzo è quello giusto
A10 anni dal debutto, la MT-09, naked sportiva firmata Yamaha, affronta le nuove sfide di mercato con un restyling di sostanza. Prima di tutto, a partire da elementi di design che sfidano le convenzioni e danno vita a una moto di carattere. All’avantreno arriva un faro a Led bi-funzionale squadrato e compatto, con una nuova forma che lo rende più omogeneo al serbatoio (anch’esso ridisegnato). In generale, tutto il corpo moto presenta volumi più contenuti grazie all’eliminazione degli elementi superflui, alla ricerca di un design pulito e filante capace di esaltare la meccanica “da centometrista” della MT.
TEMPESTA PERFETTA. L’identikit tecnico non può che partire dal motore. L’apprezzato 3 cilindri crossplane di 890 cm3 e 119 CV di potenza massima è un piccolo capolavoro di ingegneria motociclistica: in un colpo solo, la calma prima della tempesta e la tempesta perfetta! Con un sound ora enfatizzato dall’adozione di un nuovo airbox e di una griglia di amplificazione acustica che, in accelerazione, ne trasmette “l’urlo” dritto al pilota.
DOTAZIONI E SEDUTA. Per il resto, si punta al concreto, con componenti solide e ben collaudate e un’elettronica efficiente e completa di tutto. Facciamo un rapido ripasso: acceleratore ride-by-wire, cambio quickshifter bidirezionale di terza generazione (di serie), riding mode, piattaforma inerziale a 6 assi, cornering ABS, brake control, traction control, sistema anti-impennata, slide control (che regola la potenza quando si prevede uno slittamento laterale della ruota posteriore); poi c’è la nuova funzione BSR, che incrementa la stabilità quando la ruota posteriore si blocca a seguito di un eccessivo intervento del freno motore. A proposito delle modalità di guida - Sport, Street e Rain, più due customizzabili - una delle novità 2024 è l’aumentata possibilità di personalizzazione
attraverso il menu Yamaha Ride Control, che permette di selezionare le caratteristiche di potenza del motore e livello di intervento dei sistemi elettronici, per adattarsi alle diverse condizioni. Il comparto sospensioni sfrutta una forcella KYB di 41 mm completamente regolabile per precarico, compressione e smorzamento, rivista nel setting di fabbrica; e un mono posteriore, sempre KYB regolabile, anch’esso rivisto. Altre novità a bordo sono la nuova pompa radiale Brembo, il cruise control, lo schermo a colori TFT da
5’’ con 4 differenti layout (e connettività con lo smartphone di serie) e la presa USB di tipo C sotto la sella. Da segnalare, anche i nuovi indicatori di direzione con click rapidi e cancellazione automatica, e i blocchetti elettrici rivisti, che permettono di “muoversi” tra i settaggi in maniera facile e intuitiva.
Un altro aspetto molto curato dai tecnici giapponesi è stata poi la posizione di guida. Un lavoro di fine cesellamento mirato a ottenere un’ergonomia migliorata, attraverso la modifica del rapporto manubrio/pedana/sella: il primo settabile su due posizioni in base alle preferenze e allo stile di guida - è ora più in basso, mentre le pedane (dal nuovo design) sono state arretrate rispetto al modello precedente e rialzate (anche in questo caso, l’altezza può essere regolata su due posizioni); la sella,
infine, è stata sdoppiata, con il “gradino”, tra quella del passeggero e quella del pilota, che contribuisce a posizionare quest’ultimo maggiormente in avanti. Nel complesso, una posizione di guida che - sebbene efficacemente rivista per andare a caricare maggiormente l’avantreno - rimane ancora molto tipica nella sua capacità di enfatizzare il carattere ”fun” della moto.
DIVERTIMENTO PURO. Passando all’analisi dinamica, diciamolo subito: la MT-09 è un mezzo unico! Una moto pronta a saettare tra le curve con
la sola forza del pensiero, sotto le sciabolate energiche del motore CP3. Qui di birra ce n’è davvero tanta e tutto sembra studiato per enfatizzare i colpi di fionda in uscita di curva e la grinta prestazionale, senza però mai dare la sensazione di guidare un mezzo scorbutico o ingestibile. Anzi, tutt’altro! Un puro concentrato di divertimento, enfatizzato da un cambio quickshifter preciso come il grilletto di un cecchino. E se la mappa “Sport” è perfetta per alimentare le derive più teppistiche (attenzione: il rischio di farsi ritirare la patente è reale), “Street” supporta in maniera eccellente, tanto la voglia di andare a spasso quanto l’improvviso desiderio di emozioni percorrendo un bel tratto di curve. Al resto, pensa una ciclistica davvero a punto. Forcella e mono gestiscono strapazzi e maltrattamenti senza affanno, senza
che “il cavallo” arrivi mai a imbizzarrirsi. In accelerazione, il retrotreno rimane neutro, con oscillazioni graduali che sostengono la trazione senza far “sedere” l’assetto. In staccata, la forcella diventa un prolungamento delle braccia (braccia forti, da bodybuilder) per poi distendersi e disegnare linee con la precisione di un compasso. Ottima la frenata, che in quest’ultima versione dà la sensazione di essere più potente senza cedere nulla in quanto a modulabilità; ben calibrata l’elettronica, presente e vigile senza mai risultare invasiva.
Infine il prezzo: con 10.899 euro si mette in garage una naked sportiva ben fatta, progettualmente matura ed equipaggiata a puntino; una moto che, nell’uso stradale, può guardare senza timori reverenziali al mondo delle maxi.
Il tre cilindri è un piccolo gioiello di ingegneria motociclistica
Una moto brillante che alla guida è capace di regalare tante emozioni