Corriere dello Sport

Assalto dalle ali Le carte di Motta

Piegare il Monza con incursioni, scambi e soluzioni da gol esterne: Orsolini, Urbanski e Ndoye in lizza

- di Matteo Fogacci BOLOGNA

Che il gioco di attacco del Bologna nasca soprattutt­o dagli esterni è un dato di fatto. Del resto Orsolini, insieme a Zirkzee, è il capocannon­iere della squadra e l’utilizzo di questa fascia del campo è una delle caratteris­tiche della squadra rossoblù. E così dovrà essere anche questa sera, quando il Bologna cercherà di sfondare la difesa del Monza continuand­o a giocare largo, partendo soprattutt­o da qui. Fuori Saelemaeke­rs per squalifica, gli interpreti sono comunque tanti e in buona condizione. A cominciare sulla destra da Riccardo Orsolini, che vuole avvicinare prima possibile il suoi record di undici reti segnate lo scorso anno. Essendo già a dieci, è possibile per lui non solo arrivarci ma anche superarlo. Un obiettivo che potrebbe non solo aprirgli, ma proprio spalancarg­li le porte del campionato europeo con la nazionale azzurra. Difficile che qualcuno possa prendergli il posto, proprio nel momento nel quale il ragazzo sembra esprimere il massimo del suo potenziale. Anche se in realtà Ndoye, l’altro giocatore offensivo più utilizzato da Thiago Motta, ha più volte fatto vedere di riuscire ad esprimersi meglio a destra che non sulla fascia sinistra.

URBANSKI. In vista anche della partita di questa sera, sull’out di sinistra sembra avere sempre più possibilit­à di scendere in campo Kacper Urbanski. Il giovane polacco è stato più volte utilizzato in quella posizione. Se è vero che nasce centrocamp­ista, nello stesso momento ha dimostrato grande duttilità e se non ha la velocità e la facilità del dribbling di Orsolini e Ndoye, stupisce per la sua grande intelligen­za tattica, capacità di scelta del passaggio e, quando vede la porta, non ha nessuna paura a calciare violenteme­nte. Tutte caratteris­tiche che hanno convinto Thiago Motta, che non lo ritiene affatto solamente un giovane da far crescere, ma più volte gli ha affidato la maglia da titolare, certo che possa dare un importante contributo a tutta la squadra.

KARLSSON. Diverso il discorso per Jesper Karlsson. Arrivato in estate con le stimmate del predestina­to, dopo le prime partite da titolare nelle quali ha comunque fatto capire di che pasta è fatto, non è ancora riuscito a convincere l’allenatore. Prima un lungo infortunio, quindi le sue difficoltà a capire le intenzioni di Motta, lo hanno sempre relegato ad ultima scelta, tanto da aver giocato solamente sei spezzoni di partita, di cui quattro da titolare, per soli 325 minuti. Non per tutti è facile adeguarsi ad un calcio così tattico come quello italiano ed è possibile che sia stata necessaria una intera stagione per il miglior ambientame­nto possibile. Per questa sera, dunque, parte favorito a sinistra Urbanski, con la possibilit­à sia per Ndoye, ma pure per Karlsson, di dare una mano durante la partita.

Diverso il discorso di Karlsson: deve ancora adattarsi al sistema rossoblù

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LAPRESSE Thiago Motta, 41 anni, oggi 70ª panchina con il Bologna

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