Ultimo Eurostar Si parte domani

L’Europa è il primo passo. La prima porta sul futuro: il progetto esiste - De Laurentiis lo ha disegnato e ci crede - ma ora bisogna costruirla, prendere le misure, intarsiare. E poi entrare: e a questo dovrà ovviamente pensare la squadra. Il Napoli è ripartito a Monza dopo il crollo con l’Atalanta: sono bastati 13 minuti di show, con il volo di SuperOsimhen e la scia degli inarrestabili Politano e Di Lorenzo; è stato bello ritrovare Zielinski, la carta in più che Calzona tornerà a giocare anche con il Frosinone, tanto per cominciare. Lui che l’ha accolto a Empoli dieci anni fa e che l’ha incontrato di nuovo a Napoli con la valigia già fatta: il capolavoro di Monza e l’abbraccio della squadra intera ha suggellato un patto. Fino alla fine.

I CAMPIONI. Il piano è chiaro: metterà la conquista dell’Europa nelle mani, nei piedi e nel cuore di quelli che hanno conquistato l’Italia un anno fa. Olivera starà fuori un paio di settimane, d’accordo, ma da Meret a Kvara e gli altri, la missione sarà tutta di quelli dello scudetto: sette giornate da domani per rincorrere l’Europa, per costruire quella porta e soprattutto la dimensione. La serissima candidatura italiana al quinto slot in Champions apre prospettive interessanti, ravviva le speranze, ma il Napoli è settimo con 48 punti e la prima zona coppe - la Conference - dista due lunghezze (Atalanta 50, con una partita in meno). La sintesi del discorso è la seguente: non sono concessi ulteriori crolli ma neanche frenate. E non è retorica o uno slogan: solo la cruda realtà.