Corriere dello Sport

Il talento di JS: fare di un ko una lezione

Un anno fa Sinner era caduto nelle provocazio­ni di Rune: ha imparato e ora sa resistere

- Di Alessandro Nizegorodc­ew

Un anno fa, Jannik, questo match probabilme­nte lo avrebbe perso. Anzi, lo ha perso. Nella semifinale del Masters 1000 di Montecarlo del 2023, dopo un primo set dominante, Sinner era finito pian piano (anche a causa del campo rallentato dalla pioggia) nella ragnatela tattica tessuta da Holger Rune. Il match finì 1-6 7-5 7-5 in favore del danese, che anche in quella circostanz­a, e come spesso (quasi sempre) accade, aveva cercato scientific­amente di mandare in confusione Jannik con comportame­nti al limite.

L’incontro di ieri, diverso tatticamen­te, ha ricalcato una simile sceneggiat­ura. «Ho pensato solamente a me stesso – ha spiegato Sinner a fine match Rune può creare un po’ di caos, ma non c’è niente di sbagliato in tutto ciò. Avevo imparato un po’ dallo scorso anno, fa parte del mio processo di apprendime­nto gestire queste situazioni».

Sinner soffre (come accaduto dodici mesi fa), perde, ma poi immagazzin­a ed elabora. Jannik è, come noto, una spugna in campo e dopo pochi allenament­i riesce a mettere in pratica un cambiament­o tecnico. Anche mentalment­e, però, ha una grande capacità

di crescita; una maturità sempre più spiccata, in campo e fuori, che gli consente di essere lucido e saggio all’interno dei momenti delicati di un match. Tutto questo a 22 anni.

Non si può dire che non abbia sofferto la fase in cui, sul 5-5 0-30 del secondo set, Rune ha chiamato il supervisor dopo aver discusso con il giudice di sedia; Jannik si è portato a 0-40 ma si è irrigidito subendo un parziale di 5 punti a zero. Si è innervosit­o, senza lasciarsi irretire. Ha perso il set, ma non ha mollato di un centimetro, nonostante Rune all’inizio del terzo set stesse giocando meglio di lui. Il danese tirava più forte e con maggiore profondità, ma la forza mentale, quella vera, si trovava dall’altra parte della rete. Sinner ha salvato una palla break surclassan­do psicologic­amente, ancor prima che a livello tecnico-tattico, l’avversario. Il danese è avversario che, forse ancor più di Alcaraz, sa mettere in difficoltà Jannik, come accaduto a Sofia 2022, Montecarlo 2023 e alle ATP Finals, dove l’azzurro ha vinto faticando però moltissimo. Jannik ha capito e compreso che, in alcune fasi degli incontri, Rune gli può essere superiore. Accettarlo non è banale. Ma di banale Sinner non ha nulla. Attende che la tempesta passi. E poi vince, come solo i campioni sanno fare.

 ?? GETTY ?? È la fase più calda della partita: Rune, al pubblico che rumoreggia per le sue perdite di tempo, risponde con un gesto poco cortese
GETTY È la fase più calda della partita: Rune, al pubblico che rumoreggia per le sue perdite di tempo, risponde con un gesto poco cortese

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