Verstappen «Sì, io il rivale di me stesso»
Max: «Come mi ha insegnato papà cerco sempre di migliorare E qui andavo come sui binari»
«La macchina era come su due binari, su qualsiasi tipo di mescola. Potevo fare quello che volevo, peccato solo che due safety car abbiano appiattito la gara». E lo abbiamo visto quanto filasse rapido Max Verstappen, quarta vittoria su cinque quest’anno, laddove l’unica sconfitta (Melbourne) è stata determinata da un freno andato a fuoco.
Ce lo aveva anticipato sabato nella Sprint con 13" di vantaggio costruiti in dieci giri, e ieri se n’è avuta conferma dopo il primo pit stop dell’olandese, avvenuto al giro 13. È rientrato quarto e in sei tornate (19) è tornato in testa dopo essersi pappato Piastri, Leclerc e Norris come olive da aperitivo.
Il campione del mondo ha quasi raddoppiato il vantaggio: da 13 a 25 punti
SPETTACOLO AL PIT.
Al giro 23 ha sfruttato il vantaggio della prima safety car (in pista per recuperare la Sauber di Bottas, ritirata e ferma in zona pericolosa col motore Ferrari rotto e il cambio bloccato) e ha anticipato il ricorso a nuove hard per arrivare in fondo. Con Perez terzo, Max ha praticamente raddoppiato il vantaggio in classifica: da 13 a 25 punti su Sergio Perez.
Fenomenale Max e fenomenale la Red Bull che, sempre in regime di armistizio (mica risolto il caso-Honer), riesce a dare il meglio di sé. Ieri, senza che ce ne fosse stretto bisogno, ha chiamato i suoi per un pit stop doppio (giro 14) cambiando le gomme a Verstappen in 2"1 e a Sergio Perez in 2" netti. Chapeau.
NIENTE UNICORNI. «Lo ammetto sono l’avversario di me stesso – ha commentato Max – È quello che mi ha insegnato mio padre: “Devi sempre guardare a te stesso e pensare a ciò che puoi fare meglio”, mi ripeteva. Quindi quando passo in testa penso a cosa potrei fare per migliorare, non è che mi metto a riflettere sugli unicorni».
«Ho solo avuto paura nell’ultimo giro – ha poi raccontato il campione del mondo – perché ero passato sui detriti (della Sauber di Zhou dopo contatto con la Haas di Magnussen, ndr), e in passato mi era capitato di ritirarmi a un passo dalla fine. Avevo le gomme fredde e usurate e in quelle circostanze è facile che si forino». Non se sono montate sulla sua RB20, a quanto pare.
«Miami (tra due domeniche, ndr) dovrebbe essere una buona gara per noi. Pista un po’ difficile e la cosa mi entusiasma, strategie facili, di solito è un weekend folle, quindi sarà impegnativo». Figurarsi per gli altri.
Perfetta anche la Red Bull: pit stop doppio in 2”1 e 2”0!