Pogacar fa un altro Monumento
Bissa il successo del 2021 con uno scatto in solitaria di 34 km Distanti Bardet e Van der Poel
Tutti gli altri vincono le classiche o i grandi giri, come Van der Poel e Vingegaard, ma soltanto lui riesce a vincere entrambe con lo stesso disarmante strapotere. Tadej Pogacar è unico anche per questo e l’ha riconfermato ieri bissando il successo del 2021 alla Liegi-Bastogne-Liegi. Per farlo ha scelto la maniera più regale, ossia uno scatto in solitaria a 34 chilometri dall’arrivo sull’iconico strappo della Redoute. Lo sloveno a 25 anni ha messo in bacheca già il suo sesto Monumento in carriera, a cui va aggiunta la Strade Bianche dello scorso marzo vinta dopo 80 chilometri di fuga. Se queste sono le premesse, la doppietta Giro-Tour è ampiamente fattibile, impresa mai ripetuta dopo Pantani nel 1998.
Ieri a Liegi la sorpresa Bardet ha rimediato 1'39" di ritardo al secondo posto mentre l’altro grande favorito, Van der Poel, è arrivato terzo a un paio di minuti e si è dovuto inchinare nel momento in cui lo sloveno ha piazzato lo scatto decisivo. La dedica del vincitore è andata a Darja, madre della sua compagna Urska scomparsa due anni fa, nei giorni che precedevano la Liegi 2022. In contemporanea in Italia si è disputato il Giro di Romagna, che ha visto vincere il portoghese Morgado a Castrocaro Terme. Terzo posto per l’italiano Bais.
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ALTRA BEFFA. Boccone amaro, invece, per Elisa Longo Borghini, che per il secondo anno di fila si è piazzata seconda alla Doyenne dopo una corsa cda protagonista assoluta. A vincere lo sprint è stata l'australiana Grace Brown, che a 13 chilometri dall’arrivo aveva prontamente risposto allo scatto dell’azzurra sulla Roche-aux-Faucons. «Lo sprint è stato lunghissimo, a una settantina di metri dal traguardo sono stata sorpassata - ha commentato Longo Borghini -. Questo era un mio grande obiettivo stagionale, ma i secondi posti fanno parte dello sport e vanno accettati. Forse ero la più forte tra le più accreditate, non credo di aver sprecato energie e a volte vince anche la più veloce o la più furba».
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