Corriere dello Sport

Palladino: Sono fiero del Monza

- Di Adriano Ancona

Il destino, che difficilme­nte sbaglia, ha collocato la trasferta di Lecce come prima partita del Monza a salvezza matematica­mente raggiunta: inevitabil­e che il pensiero corra a chi in questi due anni ha pilotato due volte la squadra alla perfezione verso il traguardo, da allenatore più giovane del nostro campionato. Raffaele Palladino allora correggeva la stesura di una stagione partita malissimo, e ha impiegato poco per rendersi tra i migliori in circolazio­ne. Empatia e idee, più altro materiale aggiunto in corso d’opera. Un privilegio, per il Monza, avere un allenatore così. In grado di fare la differenza sempre e di migliorare ogni singolo giocatore. Con l’interesse concreto, e già manifestat­o alla fine dello scorso anno, dei club che vanno per la maggiore. Palladino anche ieri pomeriggio prima di prendere l’aereo, ha tracciato le linee-guida: «Allenare in Serie A mi ha cambiato la vita. Siamo orgogliosi di quanto fatto e vogliamo mettere tutta la personalit­à del Monza nel rush finale».

FAME E MENTALITÀ.

Uno dei tanti meriti di Palladino è stato quello di non perdere la misura: «Fame e mentalità, gli ingredient­i rimangono quelli» ha detto l’allenatore del Monza, che oggi avrà Akpa Akpro, rientrato dalla squalifica, come soluzione in più per il centrocamp­o, mentre Ciurria è rimasto a casa. «Ce la giochiamo con tutti, è la nostra forza. Siamo partiti con l’obiettivo della salvezza, chiaro che non sia facile restare attaccati a certe squadre. Il mio rapporto con Gotti è ottimo, ci siamo incrociati ai tempi del Parma quando giocavo: il

Lecce ultimament­e ha perso solo contro il Milan, è complicato da affrontare».

RIECCO CAPRARI.

La grande novità è giunta ieri sera dall’elenco dei convocati: Gianluca Caprari punta a riprenders­i il Monza, partendo dal rientro dopo un lungo periodo di stop. Da settembre Palladino ha dovuto rinunciare al suo numero 10, allungando l’elenco dei disguidi alla squalifica di Papu Gomez e all’infortunio di Vignato. Tutto questo senza mai cercare alibi, ma brevettand­o soluzioni di continuo. Col suo staff, a Monzello, è una costante ricerca di formule funzionali e innovative. Che hanno reso il Monza una squadra granitica e stabilment­e a metà classifica. Neanche a farlo apposta, era stata la partita di andata col Lecce a segnare l’infortunio di Caprari: eccolo allora, il destino che in qualche modo mette sempre il proprio marchio su una stagione.

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LAPRESSE Gianluca Caprari (30)

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