Corriere dello Sport

Ferrari e la carica azzurra «Onore e responsabi­lità»

Parla il nuovo direttore tecnico della nazionale maschile e femminile «L’Europeo in casa e anche i Mondiali: speriamo in un anno perfetto L’obiettivo principale è costruire un gruppo forte, solido e unito»

- Di Samuele Diodato

«Per me è un grandissim­o onore, ma anche una grande responsabi­lità». Così, Marcela Ferrari ha accolto la notizia della sua nomina, arrivata dall’ultimo Consiglio Federale della Federazion­e Italiana Tennis e Padel, a direttore tecnico della Nazionale maggiore, sia maschile che femminile, di padel. Un traguardo importante per lei – argentina, ma trasferita­si in Spagna sin dall’età di 5 anni – dopo aver già ricoperto per diverso tempo in azzurro il ruolo di CT. Ringrazian­do la FITP per la fiducia in lei riposta, l’ex giocatrice ha raccontato ai nostri microfoni le sue sensazioni sul movimento padelistic­o italiano, fissando subito degli obiettivi importanti: «Speriamo che questo possa essere, con gli Europei in casa a Cagliari e il Mondiale, un anno perfetto per l’Italia».

Argentina, Spagna e Italia. Per il padel, giocando e allenando, ha girato il mondo intero. Che differenza c’è tra questi paesi nell’insegnamen­to della disciplina?

«In tutti questi paesi il calcio è importanti­ssimo, e poi c’è anche il tennis, da dove sono venuti e vengono quasi tutti i giocatori e le giocatrici di padel. All’inizio, quasi nessuno conosceva questo sport. Se guardiamo in casa nostra, stiamo sicurament­e lavorando duramente, e ora comincia a esserci chi ha l’opportunit­à e le qualità per dedicarsi al padel come un profession­ista. È chiaro, secondo me, che la sostanzial­e differenza con Spagna e Argentina la faccia il tempo, inteso come tradizione, perché in questi paesi ci si abitua oramai al padel già da bambini. Molti azzurri e azzurre sfruttano il loro tempo per allenarsi proprio in Spagna, dove appunto ci sono accademie e allenatori di altissimo livello, oltre a tanti avversari con cui potersi misurare. In Italia, tutti stanno dando il loro massimo per portare stabilment­e il movimento sul podio mondiale, e da qualche anno già siamo in lotta per riuscirci. La FITP sta facendo un ottimo lavoro con i suoi tecnici, e spero che in futuro in molti non debbano obbligator­iamente allenarsi all’estero, potendo

rimanere qui. È solo questione di tempo, ma non bisogna assolutame­nte dimenticar­e che l’asticella si sta alzando in tutCarolin­a to il mondo».

Conosce benissimo il movimento, soprattutt­o al femminile. Parliamo di Carolina Orsi, secondo lei riuscirà a entrare nella top 20 del ranking FIP?

«Ci sono tanti giocatori o giocatrici che possono avere grandi ambizioni. Carolina Orsi sta crescendo in maniera incredibil­e. È mancina, colpisce benissimo al volo, e anche nell’ultimo torneo – dove la sua compagna,

Navarro, si è infortunat­a – ha mostrato tutti i suoi migliorame­nti nella fase difensiva. E proprio con Navarro, ex nu

mero uno al mondo, potrà salire ancora di livello, come tante altre connaziona­li».

E del maschile, visti anche i recenti risultati della coppia Abbate-Graziotti, cosa ne pensa?

«Non so chi andrà all’Europeo, è difficile focalizzar­si su un nome in particolar­e. Ci sono Simone Cremona, Marco Cassetta e altri che stanno giocando sempre meglio. E lo stesso vale per i più giovani, come lo sono Abbate e Graziotti. In generale, dico che finalmente c’è chi sta giocando con costanza anche nei tabelloni di alto livello all’estero, una cosa che fino a qualche anno fa mancava».

Ci dica qualcosa di più sugli Europei e sui Mondiali, quale può essere un obiettivo concreto per la Nazionale femminile e quella maschile?

«Innanzitut­to, vogliamo costruire un gruppo solido e unito, che sia conscio della maglietta con la quale scende in campo, e che le renda onore. Per quanto riguarda il femminile, è da un po’ di tempo che la squadra è la terza forza mondiale dietro a Spagna e Argentina. Un risultato che già a oggi non è scontato, e che non sarà facile da raggiunger­e sul campo, consideran­do anche la presenza di un numero sempre maggiore di nazionali competitiv­e, in particolar­e il Brasile, la Francia, la Svezia e il Portogallo. Per il maschile, invece, tenteremo a tutti costi di tenere la nazionale ancora una volta tra le migliori otto del mondo».

A lungo termine, invece, qual è il sogno?

«Per me, così come per tutto lo staff, è quello di fare una squadra tecnicamen­te sempre più forte. Le ambizioni devono essere massime. Ora guardiamo soprattutt­o all’Europeo in casa, ma speriamo di avere qualcuno che si avvicini sempre di più al numero uno del ranking mondiale: nelle finali più importanti sul circuito si è già vista la bandiera brasiliana o quella portoghese, dobbiamo lavorare affinché si veda anche quella italiana».

«La FITP lavora davvero benissimo ma l’asticella si alza in tutto il mondo»

«Orsi sta crescendo in modo incredibil­e E con Navarro alzerà ancora il livello»

 ?? FIORITI ?? Marcela Ferrari, 42 anni, è stata nominata nell'ultimo Consiglio Federale della FITP direttore tecnico di entrambe le nazionali maggiori
FIORITI Marcela Ferrari, 42 anni, è stata nominata nell'ultimo Consiglio Federale della FITP direttore tecnico di entrambe le nazionali maggiori

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