Corriere dello Sport

Allegri: Champions sempre più vicina Non ho rimpianti

Il pareggio avvicina i bianconeri all’obiettivo europeo «Sono felice per la prestazion­e e il destino è nelle nostre mani» I tifosi: «Max, con te al Mondiale»

- Di Filippo Bonsignore TORINO

La Juve non sa più vincere. Lo avrebbe meritato, in verità, per le tante occasioni create e perché Sportiello ha respinto tutto il possibile ma il fatturato rimane un punto, così come restano due i successi e tredici i punti nelle ultime tredici partite. Passo lento, lentissimo, quindi verso il traguardo della Champions League, tanto che pure una prova confortant­e rispetto alle ultime, lascia un po’ di amaro. Perché la classifica racconta che oggi il Bologna può agganciare i bianconeri al terzo posto a quota 65 punti e che la Roma può accorciare a meno quattro, così come l’Atalanta ha la chance di avvicinars­i, con il jolly di una partita da recuperare che potenzialm­ente la può portare a -5. E all’orizzonte ci sono proprio gli scontri diretti con Roma e Bologna, inframmezz­ati dalla finale di Coppa Italia. Tutto è ancora in gioco, insomma. Allegri però non sembra preoccupar­si più di tanto: «Abbiamo due obiettivi e sono entrambi vicini. Siamo a un pezzetto dalla Champions e giocheremo la finale di Coppa Italia e speriamo di essere bravi e fortunati a vincerla. Il tutto all’interno di una linea dettata dalla società da inizio stagione, penso questo sia chiaro a tutti. Poi, certo, si poteva far meglio assolutame­nte; nel girone di ritorno non stiamo facendo risultati all’altezza. Abbiamo 65 punti e non bastano per andare in Champions quindi dobbiamo fare dei punti nelle quattro partite che rimangono. L’eventuale aggancio del Bologna non ci deve preoccupar­e; il destino è nelle nostre mani ma bisogna tornare alla vittoria. Ora dobbiamo preparare lo scontro diretto contro la Roma che può essere un crocevia per la Champions. Finché l’aritmetica non ci dà la certezza, dobbiamo lavorare per arrivarci. Il futuro? Di sicuro non c’è niente…». Di sicuro, in realtà, c’è l’affetto dei tifosi bianconeri che dopo lo striscione dedicato a Max per i 1000 punti raggiunti in A ne hanno esposto un altro ancor più significat­ivo: «Mister Allegri devi restare, al Mondiale con te vogliamo andare!».

FIDUCIA.

Quello con il Milan è il terzo pari consecutiv­o in campionato, il settimo nel 2024. Il tecnico, naturalmen­te, avrebbe preferito un epilogo diverso: «Quando vinci, vai a casa con un sapore diverso. Dispiace non aver vinto, in questo momento ci manca la vittoria e capita di perdere la fiducia ma la squadra nel secondo tempo ha mostrato di averne, è cresciuta quando loro sono calati e ha dato intensità. Quando si finisce il secondo tempo meglio rispetto al primo vuol dire che la squadra è ben allenata…». Max punge, come quando dice che «siamo dei benefattor­i quando regaliamo un tempo agli avversari» o respingend­o le critiche. «Mi criticavan­o quando vincevamo, figuriamo ora che non vinciamo…». Un sorriso e si torna a parlare del match. «Di buono c’è che abbiamo concesso poco o niente, abbiamo aggiunto un punto in più in classifica, non abbiamo subito gol e fatto nel complesso una buona partita - rileva Allegri -. Certo, ritrovare la vittoria ci darebbe ulteriore fiducia, anche se sono molto contento della prestazion­e. Quando le cose vanno in questo modo l’importante è uscire dal campo senza avere rimpianti; non è facile giocare in questi momenti alla Juventus. Il calcio è inspiegabi­le, l'importante in questi momenti qui è rimanere in piedi e arrivare all'obiettivo che è la cosa più importante. Ora i ragazzi devono avere una fiducia totale in sé stessi per fare un bel finale di stagione».

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©RIPRODUZIO­NE RISERVATA GETTY Adrien Rabiot e Rafael Leao in un duello Sotto, lo striscione dei tifosi fuori dallo Stadium

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