Corriere dello Sport

DE ROSSI SFIDA I LIMITI

Nonostante i rischi del doppio fronte il tecnico non pensa al Leverkusen Niente calcoli, la Roma si presenta a Napoli con i migliori: «È bello già poterci giocare la Champions»

- Di Roberto Maida

Non è tempo di calcoli, si respira appena per tenere la testa fuori dall’acqua e poi giù di nuovo in apnea. La Roma gioca a Napoli, contro un avversario intidimidi­to e avvelenato, e non ha il diritto di concentrar­si sulla semifinale europea contro il Bayer Leverkusen perché vive esattament­e la situazione dello scorso anno: 58 punti, quinto posto in classifica, l’Europa League come intrigante e stimolante distrazion­e. Bando alle polemiche per il mancato anticipo, di cui invece hanno potuto usufruire i tedeschi. Conta solo difendere il piazzament­o che vale la Champions.

AVANTI TUTTA. Daniele De Rossi è consapevol­e del rischio: giocare su più tavoli è stancante, snervante e usurante. Ma anche la scelta che fece Mourinho nel 2023, puntare tutto sull’Europa, non produsse risultati tangibili a causa di episodi avversi (vedi l’arbitro Taylor a Budapest). E allora avanti con una partita per volta, a dispetto dei limiti della rosa. «Per come eravamo messi a gennaio, già il fatto di essere qui a considerar­e la Champions League come un obiettivo e non un sogno è importante - ha detto ai canali del club -. Avrei messo la firma su 4 punti di vantaggio sull’Atalanta e 6 sulla Lazio a questo punto del campionato. Detto ciò il nostro calendario è molto complicato, tante partite di livello ravvicinat­e, quindi arrivare all’obiettivo sarà difficile. Ma noi non ci piangiamo addosso e ci proveremo». Del Napoli ha una stima enorme: «E’ l’unico organico che per qualità può essere paragonato all’Inter. Lo scorso anno è stato ingiocabil­e per tutti, adesso sta vivendo delle difficoltà ma resta un avversario fortissimo che vorrà anche spegnere il malcontent­o ambientale».

L’ESPLOSIONE.

Il blitz di Udine, persino inatteso, ha restituito allegria al gruppo: «Ma non abbiamo fatto ancora niente. Venivamo dalla sconfitta con il Bologna, dovevamo sistemare la classifica. Ora dobbiamo insistere, compiere nuovi passi nella direzione che vogliamo». Vincendo allo stadio Maradona, la Roma certifiche­rebbe con quattro giornate d’anticipo il sorpasso definitivo sul Napoli scudettato, che scivolereb­be a -12 con gli scontri diretti a sfavore. «Abbiamo fatto tante partite buone contro squadre del nostro livello o superiori e alcune partite meno buone contro avversarie più deboli - ha continuato De Rossi -. La verità è che in Serie A niente si può dare per scontato: l’Atalanta, a conferma di questo concetto, ha fatto un punto tra Verona e Cagliari. Dobbiamo solo pensare a fare più punti possibile».

IL RECUPERO. Non nomina mai il Bayer Leverkusen, che comunque ha già osservato in television­e. Il segnale è chiaro: non bisogna pensarci. Non a caso De Rossi a Napoli schiera la squadra migliore, a parte Lukaku e Smalling che non sono pronti e sono rimasti a Roma a curarsi. Gioca anche N’Dicka, due settimane dopo la grande paura, nonostante due soli allenament­i nelle gambe: «Gli ho parlato, sta bene, è tornato giocatore al cento per cento. Con Mancini vivrà un bel duello contro Osimhen, che è uno degli attaccanti più forti del campionato. Ma ho fiducia in lui e nella nostra difesa in generale».

«Sarà difficile arrivare in porto visto il calendario Ma non piango»

IL TABU’. La sua speranza è che la Roma riesca a cancellare il sortilegio dello stadio di Fuorigrott­a, ieri San Paolo e oggi intitolato a Maradona: non ci vince da 6 anni. «Troveremo un ambiente ostile, lo so e lo ricordo da calciatore. Ma non è un problema, siamo abituati alla rivalità e alle partite in trasferta. Saremo all’altezza».

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