Il Lecce butta via un’occasione d’oro
Il Monza va sotto ma trova il pareggio su rigore al 95’ Krstovic al 92’ illude con un gol spettacolare Poi Pessina dal dischetto beffa i giallorossi
Tutto in pieno recupero, in un infernale thrilling, come l’anno scorso a Monza, dove il Lecce raggiunse la matematica salvezza nell’extra time. Allora un calcio di rigore all’11’ di recupero, trasformato da Colombo (oggi nel ruolo di ex), assegnò vittoria e salvezza ai giallorossi, due minuti dopo che Falcone aveva neutralizzato un penalty assegnato al Monza. Oggi, al 95’, un rigore galeotto trasformato da Pessina, ha vanificato dopo soli 3’ il vantaggio guadagnato da Krstovic con un eurogol: una rete che aveva fatto esplodere lo stadio perché, con 10 punti di vantaggio sulla “zona rossa” sarebbe stata salvezza sicura. In tribuna, pronto a festeggiare, c’era Umtiti, il quale l’anno scorso a Monza chiuse la sua parentesi leccese guidando la squadra verso la salvezza: prima della gara aveva salutato la folla da bordo campo con un microfono prima di ricevere la maglia 97, la sua maglia, dal presidente Sticchi Damiani. Festa ufficialmente rinviata, quindi, e Umtiti pronto a tornare!
TUTTO NEL RECUPERO. Le rocambolesche sequenze che hanno determinato il risultato di parità si sono così sovrapposte con un ritmo infernale durante i titoli di coda di una partita che in buona parte era stata combattuta col ritmo giusto, senza animosità e scorrettezze come se le due squadre si preoccupassero prima di tutto di non perdere. Le azioni su un fronte e sull’altro erano state tante ma la cronaca non aveva registrato nessuna parata dei portieri che non fosse di ordinaria amministrazione. Poi, è accaduto di tutto: l’esaltazione di Krstovic e del giovane argentino Pierotti, suo suggeritore; è l’uomo degli ultimi minuti, che già due settimane fa contro l’Empoli aveva servito al 44’ a Sansone la palla del gol-vittoria e stavolta lo ha fatto con Krstovic. Il montenegrino, per la verità, le aveva tentate tutte prima della staffilata che ha creato 3’ di illusione. Sullo sfondo di queste sequenze di immagini l’amarezza di Venuti entrato in campo a 9’ dalla fine e che, in un contrasto aereo con Colpani, dinanzi alla reazione ospite, è intervenuto saltando in modo scomposto ed ha colpito il pallone con una mano. Rigore sacrosanto; e difronte al “gelido” Pessina (giovane, militò nel Lecce in serie C) si è dovuto arrendere anche Falcone, il para-rigori (ne sa qualcosa Lukaku…). La gara era iniziata senza affanni, col Monza ad aspettare il Lecce in una fase di reciproco studio salvo ad aumentare i ritmi nella ripresa, ma di conclusioni vere nello specchio delle due porte non ce n’erano state. Tanto attivismo, specie da parte di Krstovic, autentica spina nel fianco della difesa brianzola e buone incursioni del Monza con Mari, Pessina e Bondo, mentre l’ex Colombo, atteso (ed applaudito) ha trovato una spietata marcatura in Pongracic. Sullo sfondo, come da regìa di un “giallo”, ecco però la kermesse finale col Lecce che comunque fa un altro importante passo verso la salvezza ed il Monza che dice definitivamente addio alla speranza di qualificarsi per le coppe europee.