Corriere dello Sport

La regina è Conegliano Scandicci non può di più

Sesto scudetto di fila per le venete trascinate da Haak (29 punti) Alle toscane alla fine restano le lacrime e i 22 punti di Antropova

- Di Francesco Gensini FIRENZE

Conegliano tricolore (per la sesta volta consecutiv­a dalla stagione 2017-18 e saltando quella 2019-20 in cui il titolo non è stato assegnato causa pandemia da Covid-19), ma Scandicci si prende gli onori meritati per una finale giocata praticamen­te ad armi pari con lo squadrone di Santarelli. Lo dice il 3-1 della serie, con tutti ma davvero tutti i set giocati sempre sul filo dell’equilibrio, e lo dice anche la partita di ieri sera in cui Di Iulio e compagne hanno provato con qualità e volontà ad aggrappars­i alla quinta e “bella” tornando martedì in

Veneto per dare forma concreta a un sogno: ma la forza prepotente dell’Imoco e la sua attitudine a giocare questo tipo di partite hanno fatto la differenza ancora una volta. E con altrettant­i meriti Conegliano si tiene cucito lo scudetto sulle maglie.

Scudetto ufficializ­zato dall’ultimo atto andato in scena ieri sera a Palazzo Wanny, ribollente di gente, tifo e sano entusiasmo com’era stato esattament­e una settimana fa, quando la Savino Del Bene si era presentata davanti ai propri tifosi addirittur­a in vantaggio dopo essere andata a vincere gara-1 a Villorba: ma la strada era lunga e Conegliano sapeva come si affronta.

Rimane la fatica fatta dalle ragazze di Santarelli per aver ragione su ogni punto e su ogni palla delle ragazze di Barbolini, mai dome, mai disposte ad alzare bandiera bianca se non al termine di una battaglia infinita. E difatti la Savino Del Bene e l’Imoco se le sono date di santa ragione e quando non lo facevano Antropova (22 punti) e Haak (29), ci pensavano Plummer e Zhu, Lubian ed Herbots, oppure Parrocchia­le e Robinson-Cook con le loro incredibil­i difese.

Poi, è chiaro, ci sono gli episodi - non causali - a decidere. Una possibile svolta della partita di ieri e della serie è stata quando Scandicci avanti 7-3 nel secondo set, e dopo aver vinto il primo, ha subìto tre punti di fila da Plummer e da lì Conegliano sfruttando il cambio-palla è volata via per impattare i set. Colpita e non affondata: all’Imoco non si può concedere. Altrimenti, si prende la “grazia” e nemmeno ringrazia.

Terzo set, praticamen­te sempre avanti e vinto di prepotenza, come trampolino (sudato) di lancio verso il quarto: punto del 25-21 sull’errore in battuta di Antropova e la festa di Conegliano poteva iniziare, mentre il pubblico di Scandicci asciugava le lacrime di Ekaterina e delle altre giocatrici di Barbolini con il soffio caldo di un applauso infinito.

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GALBIATI Le ragazze dell’Imoco Conegliano gioiscono per la vittoria del sesto titolo di fila

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