Corriere dello Sport

Perugia vuole anche lo scudetto

- di Roberto Barbacci PERUGIA

Il primo match point ce l’ha sulla racchetta Perugia. Che vuol dire tutto e vuol dire niente, perché Monza è la squadra peggiore con la quale provare a scendere a patti. Eppure senza una vittoria nella sfida in programma oggi alle 18 all’Opiquad Arena, la favola scudetto della Mint vedrebbe infranto il lieto fine. Sorridereb­be però a Perugia, ormai a una sola partita di distanza dal coronare il sogno di dar vita alla “stagione perfetta”, quella fatta di quattro titoli su altrettant­e competizio­ni disputate. Un confine che appare oggi labile e sottile, ma nella sostanza di proporzion­i enormi.

NULLA È SCRITTO.

Perché la serie che mette in palio lo scudetto è imprevedib­ile oltre ogni ragionevol­e dubbio. Perugia ha la grande opportunit­à di chiuderla: finora la storia ha raccontato che chiunque abbia vinto il primo set nelle prime tre gare ha poi vinto anche la partita, come a dire che partire bene ha comunque la sua importanza.

Nessuno però in Umbria s’è voluto illudere prima del tempo: da Lorenzetti, che ha sempre parlato di aspettarsi di arrivare a giocarsi tutto a gara 5, fino al patron Sirci, che elogiando la grande prova di squadra di giovedì scorso non ha voluto sentir parlare di scudetto ad un passo. Magari è solo scaramanzi­a, forse solido pragmatism­o.

REGALO D’ADDIO.

Che avrà il solito problema di trovare un modo per contenere Wilfredo Leon, l’uomo che in uscita dalla panchina ha sparigliat­o le carte tanto in gara 1, quanto in gara 3 (e in gara 2 ha fatto ancora meglio, guadagnand­osi il posto da titolare a partire dal secondo set). Il cubano è la carta “pesante” a disposizio­ne della Sir, quella capace di dar vita ai sogni sempliceme­nte presentand­osi sulla linea dei 9 metri. Senza una ricezione in grado di reggere l’urto del capitano di Perugia, i piani di Monza di provare a spingere ancora una volta la serie verso “l’amica” gara 5 rischiereb­bero di risultare vani. Servirà una prova di livello superiore, di quelle che non possono mancare nel giorno dei saluti, visto che per Maar (chiamato a limitare gli errori dell’ultima uscita, chiusa col 33% in attacco), Takahashi e Galassi quella odierna sarà anche l’ultima recita davanti al pubblico brianzolo. Perugia però ha un’occasione d’oro, confidando che stavolta gara 4 non si riveli nefasta come nelle precedenti due occasioni nelle quali la Sir si presentò col match point scudetto, sempre contro la Lube: nel 2018 (quando però vinse la “bella”) e nel 2019, quando la serie prese la via di Civitanova.

Contro Monza servirà il Leon delle occasioni che contano

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GALBIATI Angelo Lorenzetti (59)

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