Leo sicuro: «Il Boca? C’è tempo»
ROMA - Una prima parte di stagione sottotono, poi la grande crescita nel 2024 e le ottime prestazioni sotto la guida di De Rossi. Leandro Paredes si è preso il centrocampo giallorosso e ha convinto Scaloni a una nuova convocazione in nazionale, stavolta nella Coppa America. Il centrocampista ex Psg è uno dei pilastri della rosa, uomo spogliatoio e leader del gruppo. Si sta godendo il ritiro con l’Argentina in Florida, sogna di vincere un altro trofeo prima di tornare a pensare alla sua Roma. Paredes ha ancora un altro anno di contratto, più un’altra opzione per un’ulteriore stagione in giallorosso. Si trova benissimo nella capitale, ha stretto nuovamente un legame forte con la città e con i suoi compagni di squadra. Naturalmente la presenza di Dybala in squadra lo ha aiutato ad ambientarsi con estrema velocità, ed è pronto a giocare un’altra stagione guidato dall’amico De Rossi. Ma le sirene argentine chiamano e sono quelle del Boca Juniors: «Sono stato molto chiaro, sto molto bene, ho ancora 29 anni, ho un contratto con il mio club. Quindi sono tranquillo, vivo la mia vita e la mia carriera giorno per giorno. Qualsiasi cosa accada, accadrà», ha glissato Paredes ai microfoni di Espn. La verità è che Leo tornerà al Boca, magari tra un anno o due, perché il richiamo di casa è troppo forte. Il centrocampista ha anche rivelato che molti compagni durante la carriera gli hanno svelato che giocare alla Bombonera sarebbe una cosa da fare almento una volta nella vita: «Lukaku dice sempre che il suo sogno è quello di giocare almeno una partita in quello stafio. Ce ne sono diversi, ho sempre avuto compagni di squadra che amano molto il nostro club. Anche Pogba alla Juve... Per noi tifosi è motivo di orgoglio che giocatori di quel calibro chiedano del Boca». Il cuore è gialloblu, la testa è tutta sui giallorossi. Paredes è tornato a Roma dopo gli anni di San Pietroburgo, Parigi e Torino profondamente cambiato: fisicamente ha messo su due o tre chili di muscoli, ed è cresciuta, e tanto, anche la sua personalità. I trofei in giro per l’Europa e con l’Argentina gli hanno consentito di avere un palmares e una leadership fuori dal comune tanto che la Roma, senza Dybala, i rigori li fa battere a lui. Leandro, che ha preso casa esattamente nello stesso quartiere dove abitava sette anni fa e fa esattamente la stessa - riservata - vita, ha giocato 49 partite segnando 5 gol e servendo sette assist. Per capire che tipo di stagione è stata la sua basti pensare che mai in carriera aveva giocato così tanto e solo nel 2017-2018, allo Zenit, aveva segnato di più (6 reti).
«Tanti compagni vorrebbero giocare almeno una volta alla Bombonera»