Corriere dello Sport

Premier, il Var resta Ma ora cambia tutto

I Wolves avevano proposto di abolirlo dal prossimo anno Diciannove club su venti a favore della tecnologia Decisioni spiegate e immagini mostrate allo stadio

- Di Gabriele Marcotti LONDRA

Il VAR, come concetto, non si tocca. A deciderlo sono state, nel modo più enfatico, i 20 club di Premier League che hanno votato 19 a 1 contro la proposta dei Wolverhamp­ton Wanderers di eliminarlo. I Wolves sono stati l'unico club a votare a favore dell'abolizione.

Detto ciò la Premier League ha comunque fatto un lungo esame di coscienza visti i tanti problemi vissuti questa stagione. Da l'utilizzo di due pesi e due misure in situazioni analoghe alla scarsa comunicazi­one tra arbitro e VAR ai casi più clamorosi, come il gol non convalidat­o a Luis Diaz nell'incontro tra Liverpool e Tottenham. In quell'occasione, lo ricordiamo, l'attaccante colombiano segnò un gol regolare ma dato in fuorigioco dall'assistente. Il VAR, dopo avere rivisto le immagini, confermò la regolarità del gol, ma per la scarsa comunicazi­one tra arbitro e VAR, il gol venne annullato. E quando il VAR si accorse dell'errore, la partita era già ricomincia­ta. «Il VAR aiuta a prendere decisioni più corrette, ma deve essere migliorato per il bene dello sport e del calcio si legge in un comunicato della lega - Lavoreremo in tal senso».

CRITICITA’. L'anno scorso il tempo impiegato per arrivare a una decisione del VAR è aumentato di più del 50 per cento, arrivando, mediamente, ai 64 secondi, rispetto ai 40 secondi della stagione precedente.

Troppo, per i club e per i tifosi. Si può fare meglio. Il cambiament­o più significat­ivo è l'introduzio­ne del fuorigioco semi-automatico (ma soltanto a partire da ottobre), tecnologia già in vigore in altri campionati. Fino ad ottobre si continuerà con il metodo attuale, in cui il VAR e i suoi assistenti tracciano linee sullo schermo per decidere se un giocatore è in posizione di fuorigioco. L'obiettivo è ridurre il tempo di attesa per ogni decisione. Si lavorerà anche su una campagna per informare tifosi, club e calciatori su come funziona realmente il VAR onde evitare malintesi.

Vanno migliorate comunicazi­one arbitro-VOR e velocità di scelta

COMUNICAZI­ONE. Inoltre dalla prossima stagione gli arbitri comunicher­anno direttamen­te negli stadi la decisione presa in caso di intervento del VAR. Vi saranno anche nuove soluzioni tecnologic­he per permettere ma qui dipenderà dallo stadio - ai tifosi di rivedere le immagini al vaglio del VAR sui megascherm­i negli impianti. La PGMOL, l'ente che fornisce alla Premier League i direttori di gara, lavorerà ulteriorme­nte sull'addestrame­nto di arbitri e VAR e non si esclude che - ma soltanto nei prossimi anni - vi saranno carriere separate per i due ruoli, dal momento che alcuni arbitri sono bravissimi in campo ma meno adatti davanti allo schermo (e viceversa). Alla fine, tutti contenti quindi, pure i Wolves: «Anche se restiamo convinti che la Premier League funzionere­bbe meglio senza VAR, siamo incoraggia­ti dai cambiament­i approvati oggi. La cosa più importante per noi sono l'integrità del gioco del calcio e l'esperienza dei tifosi allo stadio e in television­e».

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GETTY L’arbitro Paul Tierney durante una revisione Chelsea-Liverpool

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