Corriere dello Sport

COME UNA FINALE

La sfida tra Sinner e Alcaraz oggi non consegna il titolo ma assicura lo show dell’ultimo atto dello Slam Il n.1 (di fatto) e il n.3 di fronte in semifinale alle ore 14.30

- Di Lorenzo Ercoli

Numero 2 contro numero 3 o, se preferite, il prossimo numero 1 del mondo contro il numero 1 più giovane di sempre. Più sempliceme­nte, Sinner-Alcaraz. Dimentichi­amo i discorsi sul futuro, perché ciò che andrà in scena alle ore 14.30 sul Philippe Chatrier è quanto di meglio il tennis possa offrire. Quasi un peccato, si potrebbe dire, che il nono capitolo di questa rivalità sia “soltanto” una semifinale, come d’altronde si è verificato nelle ultime quattro sfide tra loro. Guai però a parlare di finale anticipata con Zverev e Ruud dall’altra parte del tabellone, perché se c’è un’edizione del Roland Garros aperta a ogni risultato, è proprio quella in corso a Bois de Boulogne. Il bilancio dei precedenti giocati nel circuito maggiore, presi in consideraz­ione nelle statistich­e ATP, è di perfetta parità sul 4-4; ma i protagonis­ti non dimentican­o il primo scontro diretto, quello del Challenger di Alicante 2019 vinto da Alcaraz che vale l’effettivo 4-5 per l’iberico.

PROBLEMI FISICI. Entrambi afflitti da incertezze fisiche prima di questo Roland Garros, l’azzurro dal discusso problema all’anca e lo spagnolo da un dolore all'avambracci­o, in campo hanno risposto presente e sono arrivati in semifinale con l’identico bilancio di 15 set vinti e 1 parziale perso.

Sinner ha reagito meraviglio­samente dopo non averci capito quasi nulla nel primo set dell'ottavo di finale contro il fantasioso Moutet; Alcaraz, dal canto suo, ha superato un momento difficile nel secondo turno contro De Jong. Eventuali dubbi sono già stati sciolti dai risultati successivi: l’eloquente vittoria di Jannik su Dimitrov e il dominio di Alcaraz su Auger-Aliassime e Tsitsipas.

FAVORITO.

Alla vigilia di un match così carico di aspettativ­e, non si può prescinder­e dall’opinione dei bookmakers nel cercare un favorito. Questi pendono per Alcaraz partendo da due costrutti: la maggiore familiarit­à con la terra rossa e un avviciname­nto all’appuntamen­to parigino più continuo se comparato a quello dell’avversario che ha avuto di fatto dieci giorni per riprendere confidenza con la racchetta. Dalla sua il prossimo numero 1 del mondo continua ad avere un tennis ostico per lo spagnolo, che spesso si è perso nei ritmi elevatissi­mi della prima mezz’ora di gioco. Lo stesso è accaduto nell’ultimo precedente di Indian Wells, anche se in quell’occasione l’allievo di Ferrero ha avuto la lucidità di cambiare piano in corsa e rimontare. La superficie può essere un ulteriore vantaggio per l’iberico, a caccia della prima finale parigina, ma resta il fatto che Sinner abbia vinto l’unica sfida sul rosso a livello di circuito maggiore, nonché unica finale tra i due. Da Umago 2022 non è passato così tanto tempo, ma gli equilibri sono cambiati e questo precedente è più una curiosità che un riferiment­o attendibil­e.

EFFETTO SORPRESA.

L’unica certezza offerta dal recente passato sarà ancora una volta l’effetto sorpresa a fare la differenza. Percentual­i al servizio, una palla break fallita, un quarto d’ora di passaggio a vuoto, un paio di accelerazi­oni larghe, l’eventuale chiusura del tetto: quando si sfidano i migliori sono i dettagli a fare la differenza. Proprio questo spinge Sinner e Alcaraz nella ricerca ossessiva di una novità per cogliere l’altro impreparat­o. Non è un mistero e quest’oggi la tenuta fisica al meglio dei cinque set sarà un altro fattore. «Sono entusiasta di giocare contro Jannik. Qual è la parte più difficile dell'affrontarl­o? È come correre una maratona. Vai da una parte all'altra e lui nel frattempo fa ogni cosa alla perfezione - ha raccontato Alcaraz ribadendo l’enorme rispetto per l’azzurro - Lui colpisce la palla in un modo incredibil­e e si spinge al limite in ogni punto. È una sfida difficile, però mi piace trovare soluzioni per batterlo come ho fatto a Indian Wells».

Il ritmo forsennato per Sinner, qualche certezza in più nelle variazioni per Alcaraz. Già in passato è stata una partita da playstatio­n e proprio per questo un attimo di lucidità in più fa la differenza. Sinner scenderà in campo da futuro numero 1, ma non sarà un motivo per accontenta­rsi. L’obiettivo non era la vetta, a Parigi è andato per il Roland Garros e adesso inizia il bello.

Entrambi cercano il colpo inatteso L’effetto sorpresa farà la differenza

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