Corriere dello Sport

Paolini scusate il ritardo

Meraviglio­sa Jasmine: batte in semifinale Andreeva e ora si gioca un titolo prestigios­o. È già un grande sogno A 28 anni conquista la prima finale Slam della sua carriera Domani se la vedrà con la numero uno la polacca Swiatek

- Di Alessandro Nizegorodc­ew

«Sognare è la cosa più importante, nello sport e nella vita». Jasmine Paolini è in finale al Roland Garros e nessuno, nemmeno il più ottimista, se lo sarebbe aspettato. La netta vittoria 6-3 6-1 in “semi” sulla diciassett­enne Mirra Andreeva è la ciliegina sulla torta di un torneo sontuoso, magico, giocato con grande autorevole­zza e qualità. «Spesso mi è stato detto “giochi bene, potresti fare grandi cose” – ha spiegato Paolini - ma probabilme­nte ero io la prima a non crederci. Ora è cambiato tutto. Le vittorie e anche le partite perse lottando contro giocatrici forti, mi hanno dato consapevol­ezza. L’ho acquisita pian piano, con il tempo». Un anno fa, proprio a Parigi, Jasmine perdeva contro Olga Danilovic al secondo turno ed era al numero 53 WTA. Oggi, giocando un tennis meraviglio­so, è all’ultimo atto di uno Slam e da lunedì prossimo sarà (almeno) al numero 7 del mondo.

EMOZIONECO­NTAGIOSA. Il sorriso finale, quando Alex Corretja nell’intervista post-partita le ha chiesto di parlare in italiano, è parso liberatori­o, genuino, emozionato ed emozionant­e. «Grazie mille ragazzi, grazie a tutti quelli che mi seguono da casa. Merci beaucoup a tutta la Francia». La vita (tennistica e non) può cambiare drasticame­nte in pochi mesi. In finale se la vedrà domani con Iga Swiatek, tre volte campioness­a a Parigi che vanta un record di 34 vittorie e 2 sconfitte in carriera al Bois de Boulogne. Una missione apparentem­ente impossibil­e, anche se Jasmine in questo torneo sembra capace di tutto. «Sarà una partita durissima. Credo proprio che sarò nervosa, ma penso anche sia giusto provare emozioni del genere. L’obiettivo sarà godermi la partita, il momento, cercando di mettere in campo la migliore prestazion­e possibile. La mia famiglia? Sto organizzan­do affinché vengano tutti per la finale».

SESTA FINALE AZZURRA. L’ultima finalista italiana al Roland Garros, dodici anni fa, fu Sara Errani, attuale compagna di doppio di Jasmine. “Sarita” era presente ieri in tribuna a sostenere l’amica, con la speranza di raggiunger­e oggi la finale del doppio (semifinale non prima delle 13 sul Court Simonne-Mathieu). Nel 2012 la romagnola si arrese a Maria Sharapova 6-3 6-2. Francesca Schiavone aveva trionfato a Parigi contro Samantha Stosur nel 2010 e perso la finale l’anno dopo con Na Li. Nel 2015 l’Italia entrò nella storia con l’ultimo atto tutto azzurro (e forse irripetibi­le) agli US Open, quando Flavia Pennetta conquistò il titolo su Roberta Vinci. Sarà dunque la sesta finale Slam per una giocatrice italiana. «Ricordo benissimo la vittoria di Francesca – ha raccontato Paolini -. Ero al circolo insieme ad altri ragazzi. Eravamo tutti davanti alla tv, fu un’emozione incredibil­e, indimentic­abile».

RENZO PARIGINO. Nelson Mandela era solito dire che “il compito più difficile nella vita è cambiare se stessi”. E Jasmine Paolini, esattament­e come Jannik Sinner, ha saputo modificare il proprio tennis per migliorare. Si è affidata a un team di grandi profession­isti, ha accettato di perdere inizialmen­te qualche certezza per poi unire i puntini e diventare sempre più forte. Il servizio è migliorato tantissimo, così come il dritto; dal punto di vista atletico (eccelso il lavoro del preparator­e Fitp, Andrea Bracaglia) è diventata un piccolo razzo, veloce ed esplosiva. Oltre a Danilo Pizzorno, re della video-analisi, che ha avuto un ruolo molto importante, il grande merito di questo cambiament­o radicale è di coach Renzo Furlan, ex n.19 ATP che, non a caso, a Parigi ha vissuto le più grandi emozioni della sua vita: nel 1995 raggiunse il suo primo e unico quarto di finale Slam proprio al Roland Garros dove, 15 anni dopo, trionfò da allenatore al seguito di Francesca Schiavone. Furlan è stato decisivo, oltre che per dettagli tecnico-tattici, entrando nella mente di Jasmine, facendole capire che i cambiament­i (come praticare il doppio, che Paolini non voleva giocare) avrebbero potuto portarla in un’altra dimensione, in un’incredibil­e finale Slam.

«Fondamenta­le sognare. Arriverà la famiglia e penso a Schiavone...»

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 ?? ANSA ?? Jasmine Paolini, 28 anni, toscana da lunedì sarà numero 7 Wta Nei tornei del Grande Slam, prima di questa finale parigina, aveva raggiunto gli ottavi agli Australian Open 2024
ANSA Jasmine Paolini, 28 anni, toscana da lunedì sarà numero 7 Wta Nei tornei del Grande Slam, prima di questa finale parigina, aveva raggiunto gli ottavi agli Australian Open 2024

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