GLI DEI DELL’OLI Jacobs e Tamberi «Qui per vincere»
Insieme in questo stadio dopo quattro anni. Marcell: «Torno a correre forte». Gimbo: «Periodo complicato, ma nelle difficoltà do il meglio»
I due campioni di Tokyo cercano a Roma quelle certezze che dovranno proiettarli al bis olimpico tra 49 giorni a Parigi
Ricordate la notte magiche del 1° agosto di tre anni fa a Tokyo, quando nel giro di cinque minuti l’Italia conquistò due medaglie d’oro a dir poco storiche nei 100 metri con Marcell Jacobs e nell’alto con Gianmarco Tamberi? Da quel giorno i due sono diventati le icone dell’atletica (e dello sport) azzurra, che nel frattempo ha ingrossato le fila e si presenta agli Europei che scattano oggi a Roma come la squadra più forte di sempre, con l’obiettivo di vincere anche nel medagliere grazie ai nuovi talenti figli del bottino record di cinque ori centrati all’Olimpiade giapponese.
Marcell e Gimbo da allora hanno avuto percorsi quasi paralleli, in cui hanno dovuto superare difficoltà dovute ai soliti infortuni e affrontare scelte difficili, come il divorzio dai propri allenatori. In comune hanno anche il titolo europeo che dovranno difendere qui a Roma: domani sera Marcell sui 100; domenica mattina le qualificazioni per Gimbo, con la finale martedì sera sotto gli occhi attenti del Presidente Mattarella in tribuna d’onore.
OBIETTIVI. «Non vedo l’ora di tornare a esaltarmi con Gimbo come ai tempi di Tokyo. Anche se a ottobre mi sono trasferito in Florida, Roma è sempre la mia città: qui ho costruito il mio oro olimpico sui 100. Il 2023 è stato complicato: ho cambiato allenatore e ho cambiato vita, ma sentivo di doverlo fare» dice Marcell, rincuorato dall’ultima uscita a Oslo, dove ha portato lo stagionale a 10”03 (il miglior crono tra gli iscritti agli Europei).
«L’ultima volta in pedana è stata nove mesi fa, logico che esordire direttamente agli Europei porti tanta pressione, ma è proprio questo a darmi la carica: anche se il focus è su Parigi, scendo in pedana per confermarmi in Europa» l’auspicio del marchigiano, che mira al tris continentale dopo il primo oro targato Amsterdam 2016, un mese dopo aver saltato 2,30 proprio al Golden Gala all’Olimpico, ma anche l’anno del drammatico infortunio a Montecarlo.
L’ultima e l’unica volta che i due angeli volanti si sono ritrovati a gareggiare insieme sotto lo stesso tetto dell’Olimpico è stato prima degli ultimi Giochi, al Golden Gala del 17 settembre 2020. Poi, dopo i trionfi a Tokyo, le loro strade erano tornate a incrociarsi proprio a Monaco di Baviera nel 2022, all’ultima edizione della rassegna continentale. Affrontano questo esame importante a 49 giorni dall’inizio dell’Olimpiade di Parigi carichi di dubbi, ben consapevoli dell’importanza di gareggiare in casa tra il pubblico amico ma anche che il picco di forma dovranno raggiungerlo ad agosto allo Stade de France.
«Sono migliorato in partenza, ma devo ancora mettere insieme qualche pezzo - spiega Jacobs - Con coach Reider abbiamo osservato il protocollo sicurezza: restare in salute. Anche se non sono ancora andato fortissimo, tornerò a farlo presto, qui davanti al mio pubblico».
Jacobs domani sui 100: «Sogno di esaltarmi con lui come a Tokyo»
AUSPICI. Le vite parallele di Marcell e Gimbo passano e ripartono da Roma: è da qui che iniziò il cammino (non privo di insidie) verso la doppia consacrazione olimpica. «Sono l’unico a non aver ancora mai sal
tato - racconta capitan Gimbo - Da ottobre ad aprile era filato tutto liscio, poi ai primi di maggio le cose si sono complicate: dolori al ginocchio, un calo di pressione e difficoltà di concentrazione. Ma è quando tutto si fa complicato che io riesco a dare il meglio».
Non sono salti nel buio. Come lo scorso anno, quando a Chorzow l’Italia conquistò uno storico successo a squadre in Coppa Europa. Fu anche grazie a Gimbo che, partito come riserva, scese poi in pedana saltando 2,29 e regalando punti preziosi alla Nazionale. Avrebbe dovuto esordire il 28 maggio a Ostrava, poi la prudenza ha preso il sopravvento. Dal 2016 è la terza volta che Gimbo si esibisce all’Olimpico: l’ultima due anni fa quando chiuse terzo con 2,29. Mentre Marcell si presenta con il miglior crono tra gli iscritti (10”03), ancora lontano dal 9”95 della prima corona continentale, e con l’altro azzurro Ali a inseguire a ruota con 10”06, l’Europa dell’alto non è andata oltre i 2,30 nella stagione indoor. Il più quotato, almeno sulla carta, è l’ucraino Levskyy, salito di recente a 2,29. Due anni fa in Baviera Gimbo si affermò con un volo a 2,30.
Tamberi domenica nelle qualificazioni dell’alto: «Caricato dalla pressione»