«Dirò la mia nello stadio di Mennea»
Alle 18.35 scatterà la 20 km di marcia La pugliese Palmisano, regina di Tokyo: «Ho una consapevolezza nuova e sento vibrazioni positive»
Il suo è il volto di chi sa, dell’Antonella Palmisano versione famelica, pre-gara. Oramai la conosciamo. Determinata sebbene inghiottita nella gigantesca pancia del Salone d’Onore del Coni; eclissata da tanta gente, mentre altri suoi colleghi parlano di salti, balzi, pedane, scatti, velocità, concetti per lei e la sua disciplina impensabili. Sono mondi lontanissimi che però si toccano quando c’è da parlare di medaglie e vittorie. Campionessa olimpica è Antonella Palmisano, campioni olimpici i suoi connazionali Marcell Jacobs e Gimbo Tamberi, al quale consiglia un avvenire nella marcia. Nelly, va bene tutto, però non esagerare...
LA PRIMA.
Ore 18.35: la 20 km di marcia femminile è la prima gara che assegna medaglie. Si tratta di 19 giri da un chilometro tra piazza della Fontana della Sfera, Stadio dei Marmi e Parco del Foro Italico. Arrivo sulla pista dell’Olimpico. Nello stadio, come si usava «una volta». «Un avvenimento che non si verifica dal 2015 e che rende felice tutti noi marciatori».
A dire il vero, nel pomeriggio di ieri un’altra notizia che rende felice tutti marciatori è quella che annuncia il dt Antonio La Torre a Casa Italia, confermando i miracolosi progressi che l’altro campione olimpico, Massimo Stano, sta compiendo nel cammino ancor più duro verso Parigi, dopo l’incredibile frattura al piede rimediata ai Mondiali a squadre di Antalya. Quando cioè “PalmiStano”, la staffetta a tutta Puglia tra Antonella e Massimo, è stata costretta alla resa.
PUGLIA. Antonella Palmisano, 32enne tarantina di Mottola, non è abituata alle bandiere bianche. E, al Salone d’Onore, parte idealmente proprio dalla Puglia. «Scusate, ma nonostante il corso d’inglese, parlerò in italiano - mette anzitutto in chiaro la ragazza delle Fiamme Gialle tra i sorrisi d’approvazione - Qui avverto vibrazioni positive. È in questo stadio che un mio illustre conterraneo, Pietro Mennea, cinquant’anni fa si rese protagonista. E ora anch’io voglio dire la mia».
La Freccia del Sud strappò l’oro sui 200, l’argento sui 100 e l’argento con la staffetta veloce. Più che una vibrazione positiva, il rombo di un tuono.
Tempesta vuole ora anche Antonella, che si appresta ad
aggiungere un altro capitolo a quelli oramai arcinoti riportati sui social: «Il 2021 mi ha cambiata» con l’oro olimpico, certo; «il 2022 mi ha rotta», per colpa di quel fastidioso infortunio; «il 2023 mi ha aperto gli occhi», portandola a scelte importanti come il cambio d’allenatore, passando da Patrick Parcesepe al marito Lorenzo Dessi; «2024, sono qui».
ASTICELLA. «L’infortunio, soprattutto, mi ha portato una consapevolezza nuova, facendomi scoprire una forza che non conoscevo. È a quel punto che ho ritrovato la gioia di marciare, di rimettermi in gioco, di alzare l’asticella».
È a questo punto che a Gianmarco Tamberi si accende lo special: «Hai detto asticella? Vuoi provare col salto in alto?» Pronta la risposta: «Perché no? Però poi tu ti dai alla marcia. Almeno 5 chilometri». E a quel punto è il saltatore marchigiano ad alzare bandiera bianca.
Quanto è alta l’asticella di questa gara per Palmisano? Agli Europei 2018 di Berlino centrò il bronzo. Qui, assieme a Eleonora Anna Giorgi e all’iridata di Antalya, in coppia con Francesco Fortunato, Valentina Trapletti, compone una squadra «a tre punte». Dovrà essere più forte della truppa spagnola, in cui mancherà comunque la bi-campionessa mondiale Maria Perez, e «marcare stretta» la detentrice del titolo, la greca Ntrismpioti. Per tutte, l’ingresso da vincitrice sulla pista dell’Olimpico sarà impagabile. E se quest’ultima indosserà la maglia azzurra sarà un altro rombo di tuono.
E il dt La Torre rivela che Stano sta molto meglio in vista dei GIochi