GALASSIA FRIEDKIN LA ROMA AL CENTRO
Clamorosa indiscrezione dall’Inghilterra: dopo aver già preso il piccolo Cannes in Francia, la holding che controlla la società vuole la squadra più antica di Liverpool
Presentata un’offerta per acquistare l’Everton dell’iraniano Moshiri, fanno gola la Premier e il nuovo stadio. Ma il club giallorosso resterebbe il fiore all’occhiello del gruppo
Goodison Park, Liverpool, Merseyside, Inghilterra. Una notizia clamorosa si è diffusa in questo primo sabato di afa estiva poco prima dell’ora di pranzo: alla casella di posta certificata dell’Everton football club, la più antica squadra della città dei Beatles, è stata recapitata un’offerta ufficiale per un corposo ingresso nella proprietà. Mittente, il Friedkin Group. Cioè la holding che controlla la Roma. Avete letto e capito bene: i Friedkin vogliono l’Everton, o almeno una quota azionaria importante di una delle società più gloriose della Premier League: dal 1954 frequenta la massima divisione e non è mai retrocesso.
LA TRATTATIVA. Le cifre dell’affare non sono state svelate. Ma il padrone dell’Everton, che è l’iraniano Farhad Moshiri, è disposto a trattare per una progressiva uscita di scena. Il motivo? Politico-economico, diciamo così. Nelle ultime stagioni la squadra è sempre andata male: dal 2019 in poi non ha mai superato il decimo posto in campionato. E pochi mesi fa sembrava condannata a uno storico declassamento a causa degli 8 punti di penalizzazione (prima 6 e poi altri 2) inflitti per le violazioni delle regole sulla sostenibilità interna. In pratica, sono stati sperperati troppi soldi in operazioni scriteriate che hanno esposto l’Everton a un rosso di bilancio non giustificabile. Grazie alla qualità media dell’organico, la retrocessione è stata evitata ma i malumori popolari impazzano: soltanto la grande vittoria nel derby contro il Liverpool, 2-0 il 24 aprile, ha anestetizzato la delusione dei tifosi.
LO STADIO.
Perché allora i Friedkin, insieme ad altri gruppi industriali, stanno cercando di scalare l’Everton? Intanto perché penetrare nel calcio inglese, come dimostrano quasi tutti i precedenti di investimenti stranieri, è sempre una buona idea. Ma poi nel caso specifico esiste già una gallina dalle uova d’oro che non ha ancora espresso il proprio potenziale: è il nuovo stadio, che sostituirà il vecchio Goodison Park e sorgerà su uno dei docks di Liverpool, riqualificando quindi l’area portuale. E’ costato 900 milioni di euro e dovrebbe essere inaugurato all’inizio della stagione 2025/26. Curiosamente è stato disegnato dall’architetto Dan Meis, che aveva progettato per conto di Jim Pallotta il quartiere fantasma a Tor di Valle. Ma qui siamo molto avanti, non ci saranno sorprese. E considerando l’importanza strategica dello stadio di Pietralata per il business plan a lungo termine dei Friedkin alla Roma, si capisce quanto un nuovo impianto da 52.000 posti possa esse
re attrattivo.
RIFLESSI. Se l’operazione andasse a buon fine, i Friedkin risulterebbero comproprietari di tre club europei: la Roma, il piccolo Cannes che gioca nella quarta serie francese e appunto l’Everton. Una galassia imprenditoriale che testimonia l’intenzione del gruppo di espandersi in Europa anche nel calcio. Ma Lina Souloukou ha già rassicurato i tifosi sul programma di crescita graduale e costante della Roma qualche giorno fa durante il Forum in Sardegna. «La società non è in vendita ha annunciato la Ceo - vogliamo ribadire con forza la volontà della famiglia Friedkin, che considera questa squadra come il fiore all’occhiello della loro impresa sportiva e punta a entrare nell’élite europea». Anzi, la possibilità di un confronto o addirittura di sinergie con una realtà della Premier League potrebbe diventare un’occasione di ulteriore sviluppo. Non resta che attendere e capire cosa accadrà a Liverpool: i Friedkin stanno facendo un tentativo in grande stile e devono battere la concorrenza di un azionista del Crystal Palace e di due imprenditori locali. La corsa è aperta.