La voglia di De Rossi «Io fisso a Trigoria Intesa con Ghisolfi»
«C’è una base da sviluppare, vogliamo migliorarci aggiungendo qualche caratteristica. Stiamo lavorando bene e con entusiasmo»
La Roma che verrà e gli Europei alle porte sono l’universomondo di Daniele De Rossi, che si apre alla 5ª edizione di Coach Experience 2024 dell’Associazione Allenatori. Il tecnico sale in cattedra alla Fiera di Rimini, calamita la platea allargando gli orizzonti, s’illumina d’azzurro: «Ho visto l’Italia e mi pare che ci sia un gruppo forte e unito. Sono sicuro che l'entusiasmo dei ragazzi potrà essere quello delle migliori cavalcate azzurre. Ci sono squadre forti all'Europeo, è vero, ma noi siamo una di queste. Faccio un grande in bocca al lupo a Spalletti e ai giocatori, ho un particolare affetto verso questa Nazionale».
TRIGORIA POSTO FISSO. Ma l’orizzonte di De Rossi è tutto giallorosso preparando la sua prima avventura dall'inizio dopo che la Spal e la stessa Roma l’hanno chiamato a giochi in corso: «Il mio approccio è con grande entusiasmo, da parte mia e della società, e con una presenza praticamente fissa a Trigoria. Forse tra 10 anni prenderò qualche vacanza e mi allontanerò un po' da Roma, ma per il momento voglio stare lì, ne ho bisogno. C’è l’esigenza di parlare con la società e con il direttore, abbiamo fatto una prima lunga riunione sugli obiettivi e sul futuro». Ripartire dalla Champions sfiorata: «Può essere stato un soffio, ma se diciamo così stiamo tranquilli che l’anno prossimo la coppa la vinciamo noi. La realtà è che il Bayer ci è stato superiore e noi vogliamo migliorarci». Effetto Ghisolfi: «Stiamo lavorando bene, è una fortuna. Non ci conoscevamo, parliamo due lingue diverse anche se poi ci capiamo in inglese. In fondo poteva succedere di tutto. Mi trovo bene sia con lui sia con il suo collaboratore Simone Ricchio insieme a Lina, Maurizio e tutte le persone che già hanno lavorato con me».
COSA ASPETTARSI.
Quale Roma può venir fuori? «lo cerco di portare attitudine e atteggiamenti positivi, con la fame e anche la voglia di sentirsi migliori. Questa penso che sia la base giusta, non c'è e non ci sarà qualcosa al di sotto di alcune magiche serate che abbiamo vissuto come contro la Lazio, il Brighton o il Milan sia come approccio che mentalità.
Poi ovviamente cambierà qualcosa perché le squadre cambiano e magari riusciremo ad aggiungere qualche caratteristica che non abbiamo, ma quello che vogliamo è chiaro. C’è una base e intendiamo svilupparla».
I MIGLIORI. Il raduno riminese dell’Aiac fa scivolare naturalmente il discorso sul livello degli allenatori italiani: «Ce ne sono tanti bravi, in particolare penso a Inzaghi e Thiago Motta che ormai da qualche anno stanno facendo un grande lavoro. Con loro sono migliorati i risultati, i giocatori e il modo di stare in campo. Si meritano i complimenti per tutto ciò che hanno ottenuto quest'anno». Esalta il lavoro delle panchine di casa nostra: «C'è da prendere sempre spunto da tutti, da chi allena in A, B, C e D».
«Forse tra dieci anni farò una vacanza, ora ho bisogno di stare qui»
«Italia forte, può andare lontano Inzaghi e Motta si meritano tutto»
PREMIATO SPUGNA. A Rimini ha parlato anche Massimiliano Farris, il vice di Inzaghi che ha ritrovato De Rossi dopo la sfida dell'Olimpico quando Simone era squalificato ed era toccato a lui guidare l’Inter dalla panchina. A Inzaghi l’omaggio "Figurina d'Oro" della 3ª edizione del Premio Panini. Premiato anche Alessandro Spugna, allenatore della Roma femminile campione d'Italia e vincitrice della Coppa Italia.