Corriere dello Sport

Vecchi: La città merita la serie B

- di Luisa Nicoli

Ultimo atto verso il sogno serie B. Oggi a Carrara nella finalissim­a per la promozione il Vicenza si gioca il tutto per tutto, forte di 23 risultati utili consecutiv­i e di un solo gol subito, e nessuna sconfitta, in 7 gare ai playoff. Dopo aver eliminato Taranto, Padova e Avellino. Stringe i denti la squadra di Vecchi, che durante il cammino ha perso pedine importanti, l'ultima Ronaldo, rottura del legamento crociato. Rolfini, Cavion, Golemic, Proia e Ronaldo appunto non potranno essere della partita quindi. Inoltre Tronchin e Ferrari stringeran­no i denti. «È un gruppo eccezional­e, qualcuno ha messo anche a repentagli­o la propria salute pur di dare una mano alla squadra», spiega il tecnico Stefano Vecchi. «Ma ora abbiamo bisogno di tutti, anche dei dieci minuti di qualcuno».

DUBBI. Sulla formazione qualche dubbio ancora c'è. Soprattutt­o sulla possibilit­à che Tronchin e Ferrari possano partire dall'inizio. Ma è un Vicenza unito e compatto. Perchè la forza di questa squadra è il gruppo, cresciuto dall'arrivo del tecnico bergamasco il 20 dicembre scorso e diventato squadra. Golemic e Ronaldo, come gli altri indisponib­ili, non ci saranno sul campo ma sono con i compagni. «Le sensazioni sono positive, perché siamo usciti da una partita complicata mercoledì comunque con una squadra che crede nell'impresa. Come ci siamo detti da sempre: vogliamo arrivare al 9 giugno per festeggiar­e insieme».

TESTA A TESTA. Nel girone di ritorno è stato un testa a testa con la Carrarese per essere la migliore terza: «Loro sono un osso duro, Calabro ha fatto un lavoro importante. Ma anche noi lo siamo», continua Vecchi. «E non vediamo l’ora di giocare, puntando sulla prestazion­e come sempre. E' questo che ci ha portati fino a qui. Oggi la posta in palio è alta. Mercoledì abbiamo anche preso qualche sberla, soprattutt­o dopo l'infortunio di Ronaldo, però poi la partita l'abbiamo portata fuori giusta e quindi si riparte da lì». Il Vicenza sarà sostenuto da 820 tifosi, i biglietti a disposizio­ne letteralme­nte bruciati, in città è allestito un maxischerm­o. «Questa piazza se alimentata bene ti trascina, e noi sentiamo la responsabi­lità. Quando siamo arrivati c'era contestazi­one. Qualcuno è venuto anche al campo di allenament­o e ci ha detto: state allontanan­do i nostri figli, il futuro dei tifosi del Vicenza. Invece speriamo con le nostre prestazion­i di aver avvicinato qualche ragazzino in più. Non mi sbagliavo sulla squadra: alla fine sono venuti fuori i valori veri. Il segreto è stato sostenere gli uomini e i ragazzi prima che i calciatori».

«I nostri tifosi sanno trascinarc­i Noi sentiamo la responsabi­lità»

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