Corriere dello Sport

Paolini: Non è finita qua

Oggi in palio c’è lo Slam del doppio con Errani con vista sui Giochi «Io n.7? Mi fa ancora strano»

- Di Lorenzo Ercoli SPORTFACE

Jasmine Paolini. Alzi la mano chi ha mai creduto che finale Slam e Top 10 fossero traguardi raggiungib­ili; ecco, adesso, a meno che non siate Renzo Furlan, abbassatel­a. Jas finalista del Roland Garros e prossima numero 7 del mondo è qualcosa di meraviglio­so, ai limiti del pronostica­bile; non c’è da farne una colpa a chi non ci ha scommesso, perché in fondo le italiane ad esserci riuscite si contano sulle dita di una mano (Schiavone, Errani, Vinci e Pennetta).

Il trionfo di Dubai sembrava già il massimo, ma le due settimane parigine sono il manifesto che celebra la bellezza, l’imprevedib­ilità e la mutevolezz­a del tennis; sport dove le gerarchie si riscrivono in fretta. Per questo è inutile blindare e creare circuiti esclusivi, sulla falsa riga di superleghe. Per ogni predestina­ta c’è una ragazza come Jasmine, che dal 2016 conquista posizioni con costanza migliorand­osi a ogni stagione. Per fortuna c’è chi ha visto oltre e ha creduto che Jasmine valesse prima Top 100, traguardo raggiunto nel 2019 a 23 anni, poi Top 50 e così via.

Sopra i cieli di Francia è Iga Swiatek a sollevare il trofeo più ambito. Oggi numero uno indiscus nel momento della sua ascesa la polacca ha deciso che nel tennis femminile si potesse avere la continuità dei colleghi uomini e sta avendo ragione. Cresciuta nel mito di Nadal, a 23 anni Iga è già a quota 4 sulla terra di Bois du Boulogne.

DOMINIO POLACCO. Il punteggio di 6-2 6-1 è eloquente e non lascia margini per fantastica­re: il dominio di Swiatek è assoluto. Inscalfibi­le quando Paolini mette i piedi in campo e prova ad accelerare, efficace quando ribalta l’inerzia e si apre il campo. Pronostici rispettati, ma ciò non toglie importanza a un’altra giornata storica del nostro tennis.

L’ingresso in campo, il boato del pubblico all’annuncio del suo nome e il tripudio di applausi dopo il discorso. Questi momenti sono già sigillati nella memoria di Paolini: «Affrontare qui Iga è una delle sfide più difficili nel mondo dello sport. La premiazion­e con Evert e Navratilov­a? Mi sono emozionata. Incontrare queste leggende è sempre bello, ma farlo nella premiazion­e di una finale Slam è speciale».

L’ingresso in Top 10 e la quinta posizione nella race stagionale sono la conseguenz­a del tennis espresso e delle vittorie colleziona­te, questo l’approccio mentale dalla toscana. «Io con un piede nelle Finals? Oh masa, donna - ride quasi incredula Jas -. Sarà banale dirlo ma la classifica è una conseguenz­a della fiducia che ho guadagnato giocando a questo livello. Io numero 7 del mondo mi fa ancora strano, prima di questa stagione non ci avrei mai pensato, adesso un po’ ci speravo perché mi stavo avvicinand­o».

SECONDA CHANCE SLAM. Vincere il titolo Slam però si può ancora, perché alle 11.30 odierne Paolini ed Errani (finalista di singolare nel 2012) giocherann­o l’atto conclusivo del contro Coco Gauff e Katerina Siniakova. Jasmine ci tiene, tra poco più di un mese questa coppia potrebbe valere una medaglia Olimpica, e lo ha messo subito in chiaro: «Non è ancora finita».

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In alto premiata con Iga Swiatek tra due leggende del tennis Chris Evert e Martina Navratilov­a A destra Sara Errani compagna di doppio
GETTY, ANSA Ora è n.7 Jasmine Paolini (28 anni) In alto premiata con Iga Swiatek tra due leggende del tennis Chris Evert e Martina Navratilov­a A destra Sara Errani compagna di doppio

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