Corriere dello Sport

Didi non molla la Francia

Deschamps resta alla guida nonostante un Europeo non convincent­e Ha l’appoggio della federazion­e fino al Mondiale ma intanto il popolo dei tifosi Bleus invoca Zidane

- Di Roberto Maida INVIATO A DORTMUND

La Francia perde ma non cambia. Didier Deschamps, uomo agitato a dispetto dei finti sorrisi, resta commissari­o tecnico fino al Mondiale come da contratto. La notizia, che già circolava all’Arena di Monaco un paio d’ore dopo la semifinale, è stata ufficializ­zata a mente fredda dal presidente federale Philippe Diallo. «Non vedo alcuna ragione per mettere in discussion­e i nostri accordi ha detto - i risultati del passato parlano per Didi. Inoltre gli obiettivi sono stati raggiunti». L’intesa informale prevedeva di continuare insieme se la squadra fosse riuscita a entrare almeno tra le prime quattro: «Nei prossimi giorni ci confronter­emo su cosa non è andato in questo Europeo».

NERVOSISMO. Deschamps insomma resta attaccato alla poltrona che occupa dal 2012, a dispetto di un consenso sempre più gracile e di un ampio movimento di opinione che vorrebbe sostituirl­o con Zinedine Zidane. L’ostilità lo turba, già dai tempi del Qatar. Eppure dovrebbe ricordare che a lui, nella veste di beneficiar­io, accadde qualcosa di simile ai tempi di Domenech. Tutti lo acclamavan­o come il salvatore della patria già durante l’Euro 2008, invece fu costretto ad aspettare quattro anni e l’intermezzo di Laurent Blanc prima di essere investito dell’incarico di ct.

CHE BOTTE. Nella sua notte peggiore intanto Deschamps si è scontrato in diretta con un opinionist­a di Rmc, Daniel Riolo, che gli ha rivolto senza mezzi termini un invito a dimettersi. L'allenatore, semsono pre sorridendo, non ha nascosto il risentimen­to per la consideraz­ione: «Lei è formidabil­e... Ho appena perso una semifinale e mi chiede di andare via? Domandi al mio presidente cosa intenda fare. Ma tanto sa benissimo cosa pensi, il presidente...». Il senso è: criticatem­i pure tanto il mio posto sarà ancora qui. Riolo, quando Didier non era più collegato, ha chiosato così: «Va bene, abbiamo capito che Deschamps vuole restare al suo posto. Ma il problema prima o poi si porrà, dodici anni che è in panchina... Ora basta. Vada a giocare a padel tranquillo a Monaco, al sole. Passi ad altro. Zidane è in attesa, lo vogliono tutti...».

LE CRITICHE. In effetti l’Europeo della Francia è stato farraginos­o: prima della semifinale con la Spagna, la squadra non aveva segnato neanche un gol d’azione ed era andata avanti essenzialm­ente grazie all’ottima tenuta difensiva. Maignan in particolar­e aveva parato quasi tutto. Ma quando è salito il livello della qualità dell’avversario, nonostante una partita discreta, la Francia è affondata. Mbappé e Griezmann, i due leader del gruppo, hanno dovuto ammettere che «siamo stati battuti da una squadra che è stata migliore di noi». Migliore, non più forte. La differenza tra i due termini chiama in causa la gestione del ct, che sperava di raggiunger­e in Germania l’ultimo titolo che gli mancava da allenatore dopo aver vinto tutto da calciatore: campione d’Europa. Al record, salvo miracoli nel prossimo quadrienni­o, dovrà proprio rinunciare.

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GETTY IMAGES Didier Deschamps scherza con Kylian Mbappé

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