Effetto Taylor: Cucurella alla berlina
Pioggia di fischi sullo spagnolo dopo il fallo di mano impunito
Effetti indesiderati di un medicinale indigesto di nome Taylor: lo pfeifkonzert, il concerto dei fischi. Nessuno si sarebbe aspettato tanto livore dal popolo tedesco: invece l’Arena di Monaco, che aveva pregustato una semifinale diversa, se l’è presa con il protagonista involontario dell’episodio più discusso del torneo. Mentre i tifosi di Spagna e Francia pensavano giustamente a incitare le proprie squadre, godendosi pure uno spettacolo dignitoso, il pubblico neutrale ha contestato sonoramente Marc Cucurella, accusato di aver fermato la corsa della Germania con il fallo di mano nei supplementari di Stoccarda.
BERSAGLIO. Difficile spiegare questo meccanismo psicologico di canalizzazione della rabbia. Ma Cucurella è stato fischiato dall’annuncio delle formazioni fino all’ultimo tocco di palla, come di solito negli stadi capita agli ex rimpianti o al limite ai disonesti. L’arbitro Taylor viceversa è stato velocemente rimpatriato da Rosetti, si sta godendo le immeritate vacanze chissà dove ed è sfuggito al tribunale popolare: i tedeschi si dimenticheranno di lui in fretta, anche perché ha già compiuto 45 anni ed è quindi a fine carriera.
MA PERCHÉ?
Invece Marc, che conosce bene l’inglese Taylor visto che gioca nel Chelsea, rischia di vivere un’altra serata
complicata a Berlino, nella notte della finale. L'orologio a Cucu porta rumore molesto: «Non capisco i fischi sinceramente. Ho già detto che la palla ha toccato la mia mano, che certe volte gli arbitri danno il rigore e altre no. Che colpa ho io se in questo caso non è stato assegnato?». In effetti chiedergli di autodenunciare un fallo, che neppure il Var ha segnalato e che l’Uefa ha provato a derubricare a intervento regolare, sarebbe stato un po’ troppo.