Corriere dello Sport

Al Dall’Ara si gioca si canta e si balla (anche senza Zirkzee)

Il Bologna è immagine d’allegria, adesso che va in Champions tutta la città partecipa alla partita nello stadio dedicato al grande Renato, il presidenti­ssimo che voleva tramutarlo in… Wembleydon

- Di Italo Cucci

Carissimo prof Cucci, dell’Europeo disastroso della nostra Nazionale se ne è parlato abbastanza, aggiungo solo che le convocazio­ni erano un po’ bizzarre. Portare 6 centrali difensivi e non convocare Orsolini e Politano è stato un errore. Invece meglio parlare del nostro Bologna che credo farà un ottima campagna acquisti vista l’abilità di Sartori. Certo perdiamo Zirkzee e forse Calafiori (mai alla Juve di Motta!) ma sono sicuro che la società saprà rimpiazzar­li con giocatori magari poco conosciuti ma di sicuro talento e inoltre avremo un Orsolini più presente e a ottobre ci sarà il rientro di Ferguson. Insomma sono fiducioso, difficilme­nte arriveremo ancora in Champions ma un posto in Europa sì. E poi nella nuova Champions se arriviamo tra il 13° posto e il 24° potremmo fare gli spareggi e magari fare un ulteriore passettino in avanti.

Salvo 2410

Questo è il giusto spirito che a Bologna o lontano dalle Torri - abbiamo sempre avuto. Abbiamo dentro una sana allegria e non ci deprimono certo i lunghi anni d’attesa. Anche perché abbiamo alle spalle una storia gloriosa. Anch’essa allegra. I grandi ci hanno lasciato spesso con una luminosa traccia di allegria. L’altro ieri seguivo Sinner nel suo sfortunato scontro con Medvedev (non sono un intenditor­e ma per me ha anche pagato il durissimo duello con Berrettini, 3 ore e 42 minuti di fisico e di cuore) e l’insistente presenza del logo di Wimbledon mi ha ricordato una delle famose battute di Renato Dall’Ara che con felice crasi si ripromise di modernizza­re lo stadio facendolo come… Wembleydon. Per ammirarci Sirola, il fiumano/bolognese compagno di doppio di Pietrangel­i. Dopo Bulgarelli e compagni…

CHE SKIANTOS -

Il Dall’Ara è stato spesso un teatro, e non solo di fòlber. L’ho paragonato all’altrettant­o popolare Arena del Sole (Luogo dato agli spettacoli diurni). Ma la notte… Beh, non ricordo partitissi­me ma l’arrivo di Joe Cocker atteso fino alle due e far mattina con lui cantando, innamorati della vita. Questa è Bologna, amico mio, dove ho lasciato il cuore, la giovinezza, la musica, Gianni Morandi, Lucio Dalla, Andrea Mingardi, Paolo Zavallone, Paolo Mengoli, Iskra, Piergiorgi­o Farina, Celso Valli, gli Skiantos… Già, gli Skiantos, credevo di averli persi ed ecco che il discografi­co Borgatti di Casalecchi­o mi fa avere due cd/chicche. Uno, “Fede rossoblù”, è il remix di un pezzo che gli Skiantos hanno inciso 23 anni fa quando il loro frontman era Roberto “Freak” Antoni che trasformav­a i concerti in sedute psichiatri­che gridando al popolo “Questa è avanguardi­a, pubblico di merda”. E invece in rossoblù parevano fin banali se non si capiva il loro sforzo di essere normali per cantare “Bologna è una fede/E chi ci crede la luce vede/Salta, salta, salta, salta con noi/E Rossoblù ti sentirai”.

ALLO STADIO - L’altra chicca è l’incredibil­e cd “Bologna al Dall’Ara” che parte dalle note di una canzone scritta da 2 musicisti bolognesi, Franz Campi e il figlio Andrea, arrangiato da Davide Belviso e prodotto da Borgatti Edizioni. È anche un inno figurato alla città che si stringe in un caloroso abbraccio alla squadra di calcio finalmente “da Champions”. Non basta, in “Bologna al Dall’Ara” ci sono le voci di tanti amici dei bei tempi come Chiara Sani, Danilo Masotti (quello degli Umarells), gli attori Orfeo Orlando, Gigi Sammarchi, Andrea Roncato e Saverio Mazzoni; Giorgino Comaschi ex Stadio, i Gemelli Ruggeri, Iskra (vocalist di Dalla), Katia Serra (sì, lei, la calciatric­e della Rai), Marco Tarozzi di Stadio e i… mitici pedatori Pepè Anaclerio e Renato Villa. Manco solo io.

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Dall’alto gli Skiantos e il cd Bologna al Dall’Ara
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