La Resurrezione getta il velo: ma su invito
Domani anteprima per la stampa, sabato la presentazione ufficiale, disponibili solo 100 posti
▶ SANSEPOLCRO - E' il weekend di Piero della Francesca. Il lungo fine settimana dedicato alla Resurrezione. Tutto pronto nelle sale del Museo Civico per mostrare al mondo intero l'opera più nota del sommo artista rinascimentale che è stata interessata da un profondo intervento di restauro andato avanti per quasi tre anni. Sono tante le novità emerse, ma anche i particolari venuti alla luce fino a quel momento oscurati dalla pesante patina che ricopriva l'intera opera. Domani mattina alle 11.30 il Museo Civico di Sansepolcro sarà aperto solamente agli organi di stampa: all'incontro interverranno il sindaco Mauro Cornioli, i rappresentanti dell'opificio delle Pietre Dure e la Soprintendenza che hanno effettuato tutti i vari esami diagnostici oltre che il restauro vero e proprio, ma anche il dottor Aldo Osti, mecenate svizzero e finanziatore del restauro avendo messo a disposizione 100mila euro. Sabato pomeriggio, invece, la cerimonia ufficiale per tutte le varie autorità: solamente cento posti a disposizione, tutti su invito per ammirare sia la Resurrezione completamente restaurata, ma anche il nuovo look della sala; domenica, invece, come regalo alla cittadinanza il Museo sarà a ingresso gratuito con orario continuato dalla 10 alle 19. Dopo tre anni di restauri, quindi, torna a splendere il capolavoro eseguito tra il 1450 e il 1463 da Piero della Francesca. Un intervento oculato realizzato da Paola Ilaria Mariotti e Umberto Senserini sotto la direzione scientifica di Cecilia Frosinini, direttore del settore Restauro pitture murali dell'opificio delle Pietre Dure di Firenze. Un restauro che non poteva essere più rimandato, poiché lo stato di deterioramento dell'opera era arrivato a minacciare la stessa pellicola pittorica: la prima fase è stata quella di rimozione dei materiali di accumulo stratificatisi nel corso dei secoli dove sono stati messi subito in luce dettagli del paesaggio prima visibili solo nelle foto a infrarosso; dopodiché i due restauratori sono stati impegnati ad arrestare i danni che, in prospettiva, avrebbero potuto procurare dai fenomeni di solfatazione e distacco degli intonaci. Il risultato emerso è sicuramente ottimo, con novità decisamente significative. La prima che la Resurrezione non è stata dipinta nella parete in cui si trova oggi, bensì trasferita utilizzando un trasporto a massello: ovvero, tagliando un pezzo di parete e trasportandolo su un telaio. L'altra è che la Resurrezione non è un affresco, ma una "tecnica mista", dove Piero della Francesca si sarebbe sbizzarrito. L'innovativo ponteggio che ha permesso di ammirare le varie fasi di restauro ai visitatori è stato rimosso, la Resurrezione è ora tornata a splendere al mondo intero. ▶