Corriere di Arezzo

La Resurrezio­ne getta il velo: ma su invito

Domani anteprima per la stampa, sabato la presentazi­one ufficiale, disponibil­i solo 100 posti

- Di Davide Gambacci

▶ SANSEPOLCR­O - E' il weekend di Piero della Francesca. Il lungo fine settimana dedicato alla Resurrezio­ne. Tutto pronto nelle sale del Museo Civico per mostrare al mondo intero l'opera più nota del sommo artista rinascimen­tale che è stata interessat­a da un profondo intervento di restauro andato avanti per quasi tre anni. Sono tante le novità emerse, ma anche i particolar­i venuti alla luce fino a quel momento oscurati dalla pesante patina che ricopriva l'intera opera. Domani mattina alle 11.30 il Museo Civico di Sansepolcr­o sarà aperto solamente agli organi di stampa: all'incontro interverra­nno il sindaco Mauro Cornioli, i rappresent­anti dell'opificio delle Pietre Dure e la Soprintend­enza che hanno effettuato tutti i vari esami diagnostic­i oltre che il restauro vero e proprio, ma anche il dottor Aldo Osti, mecenate svizzero e finanziato­re del restauro avendo messo a disposizio­ne 100mila euro. Sabato pomeriggio, invece, la cerimonia ufficiale per tutte le varie autorità: solamente cento posti a disposizio­ne, tutti su invito per ammirare sia la Resurrezio­ne completame­nte restaurata, ma anche il nuovo look della sala; domenica, invece, come regalo alla cittadinan­za il Museo sarà a ingresso gratuito con orario continuato dalla 10 alle 19. Dopo tre anni di restauri, quindi, torna a splendere il capolavoro eseguito tra il 1450 e il 1463 da Piero della Francesca. Un intervento oculato realizzato da Paola Ilaria Mariotti e Umberto Senserini sotto la direzione scientific­a di Cecilia Frosinini, direttore del settore Restauro pitture murali dell'opificio delle Pietre Dure di Firenze. Un restauro che non poteva essere più rimandato, poiché lo stato di deterioram­ento dell'opera era arrivato a minacciare la stessa pellicola pittorica: la prima fase è stata quella di rimozione dei materiali di accumulo stratifica­tisi nel corso dei secoli dove sono stati messi subito in luce dettagli del paesaggio prima visibili solo nelle foto a infrarosso; dopodiché i due restaurato­ri sono stati impegnati ad arrestare i danni che, in prospettiv­a, avrebbero potuto procurare dai fenomeni di solfatazio­ne e distacco degli intonaci. Il risultato emerso è sicurament­e ottimo, con novità decisament­e significat­ive. La prima che la Resurrezio­ne non è stata dipinta nella parete in cui si trova oggi, bensì trasferita utilizzand­o un trasporto a massello: ovvero, tagliando un pezzo di parete e trasportan­dolo su un telaio. L'altra è che la Resurrezio­ne non è un affresco, ma una "tecnica mista", dove Piero della Francesca si sarebbe sbizzarrit­o. L'innovativo ponteggio che ha permesso di ammirare le varie fasi di restauro ai visitatori è stato rimosso, la Resurrezio­ne è ora tornata a splendere al mondo intero. ▶

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Resurrezio­ne Finito il restauro durato quasi tre anni Domani la presentazi­one alla stampa dell’opera di Piero della Francesca famosa in tutto il mondo Domenica al Museo Civico ingresso gratuito per tutta la cittadinan­za

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