“Non ho rimpianti per aver scelto questa maglia”
Jorginho suona la carica dal ritiro dell’italia “Guardiamo al futuro a partire dall’argentina”
FIRENZE - Il suo nome per intero è Jorge Luis Frello Filho, ma per tutti è solo Jorginho. Il suo Paese di nascita è il Brasile, ma ha il passaporto italiano e in Italia è cresciuto calcisticamente, diventando il perno del centrocampo del Napoli di Sarri e conquistando la Nazionale. Quella azzurra. Una scelta che Jorginho, che era in odore di convocazione anche con la Nazionale verdeoro, ha fatto con convinzione. “Non ho nessun rimpianto - ha detto - per aver scelto l’italia e non il Brasile: ho sempre voluto la Nazionale italiana, questo paese mi ha dato la possibilità di realizzare il mio sogno di diventare calciatore”. Sicuramente il centrocampista azzurro sognava di disputare il mondiale. Ma la sera del 13 novembre scorso, allo stadio Meazza di Milano, conto la Svezia, quel sogno è andato in frantumi. Jorgimho in quella partita venne schierato dal ct Ventura che non lo aveva utilizzato molto fino a quel momento. “Noi ci credevamo molto - ha raccontato oggi -, ce la potevamo fare, abbiamo dato tutto e abbiamo avuto anche le occasioni ma non siamo riusciti a concretizzarle. Ora dobbiamo pensare al futuro. Dobbiamo credere nel nuovo progetto e nelle idee di gioco del mister. il gruppo deve essere unito per ripartire”. Il futuro, almeno per ora, porta il nome del nuovo commissario tecnico Luigi Di Biagio, che predilige il centrocampo a tre. L’ideale per il giocatore del Napoli. “Mi trovo molto bene in un centrocampo a tre ha sottolineato - per le mie caratteristiche è la cosa migliore, ma anche a due cerco di adattarmi”. Poi ha assicurato di non avere problemi di coesistenza con Verratti, che “è un giocatore di altissima qualità e ti dà sempre una mano”. Sulle indicazioni che Di Biagio sta dando in questi giorni alla squadra ha spiegato: “Quello che ci chiede il mister è cercare di non aver paura e giocare palla veloce; dice che dobbiamo divertirci con la palla. Con lui il mio modo di giocare non cambia molto rispetto al Napoli. E del Napoli, io e Insigne possiamo portare in azzurro il bel gioco palla a terra”. Il discorso scivola inevitabilmente sul Napoli e sulla corsa scudetto a due con la Juventus, anche se per Jorginho lo scontro diretto con i bianconeri non deciderà da solo l’assegnazione del tricolore perché “ci sono da giocare tante altre partite importanti. La speranza, però, è dopo i tanti complimenti ricevuti dal Napoli per il bel gioco, è che arrivi anche il successo”. Ma prima arriverà la sfida contro l’argentina di Messi e Higuain. E il centrocampista della Nazionale ha concluso: “Non dobbiamo aver paura dell’argentina: ogni squadra ha una debolezza e noi dobbiamo trovarla e cercare di far male quando ci sarà l’occasione, e in 90 minuti c’è sempre questa possibilità”.