Rumors su mister Li, ma il Milan è tranquillo
MILANO - I disagi finanziari di Mister Li da una parte, i pruriti del fondo Elliott dall’altra: sembra che non ci sia pace per il Milan. Sembra, appunto, perché - al contrario - dalle stanze del club rossonero traspare una “imperturbabile” tranquillità. “Sia chiaro, non è che certe notizie ci riempiano di gioia...”, fanno sapere dal Portello, però nessuno si sta preoccupando. Marco Fassone, l’amministratore delegato, continua la sua mission dopo il meeting di Londra, con la rassicurazione che il fondo statunitense non ha intenzione né di abbandonare né di cannibalizzare il Milan. Se gli americani volessero farlo, raccontano fonti rossonere, potrebbero stare alla finestra ed aspettare il mancato pagamento della prima tranche di un aumento di capitale a più rilasci, cioè non con un versamento unico. Invece no: Elliott, assicurano, è disposta ad affiancare i dirigenti rossoneri all’uefa per “garantire le garanzie” e, nel caso, anche ad aumentare il prestito qualora ce ne fosse bisogno per portare a termine l’attuale stagione.
Elliott che con i dirigenti sta già pianificando quello che potrà essere il prossimo mercato estivo in termini di dismissioni e di investimenti. Ma anche di rinnovi contrattuali importanti, come quello di Rino Gattuso che ha ormai abbandonato il ruolo di traghettatore. E che presto dovrebbe firmare un nuovo contratto. Dettagli che in teoria dovrebbero appianare le turbolenze degli ultimi giorni, malgrado prosegua la ricerca di un altro/nuovo finanziatore e prendano sempre più corpo le ipotesi di un compratore di matrice araba o russa: nel primo caso di vocifera di Seed Al-falasi, membro di una famiglia degli Emirati, nel secondo caso del miliardario di origine uzbeka Alisher Usmanov.
Non resta che aspettare. Sì, ma mister Li? Il commissariamento da parte del tribunale di Shenzhen della società Jie Ande, dichiarata fallita, dovrebbe in teoria aver intaccato la cassaforte del magnate cinese.
Jie Ande, infatti, è stata presentata come la più importante tra le società offerte come biglietto da visita dal finanziere.
“Solo rumors”, il timbro in ceralacca della società. Perché, sottolineano, Jie Ande apparteneva a un vecchio asset di Mister Li “che nel frattempo ha rivolto i propri interessi ad altre attività con società diverse”.