Corriere di Arezzo

Spiavano e poi colpivano, sgominata banda dei furti

Sessantase­i raid in quattro mesi, cinque arrestati e due in fuga. Blitz a Cortona, Montevarch­i, Monte San Savino, Foiano e Bucine

- Sonia Maggi

▶ AREZZO Furti nelle case, la banda è stata sgominata. In cinque sono stati assicurati alla giustizia mentre due sono ancora latitanti, ricercati dai carabinier­i di siena che hanno eseguito un’ importante operazione che ha permesso di risalire ad un gruppo che, negli ultimi quattro mesi, si è reso responsabi­le di 66 colpi in abitazioni, trale province di Arezzo, Firenze e Siena. Nell’aretino raid sono stati denunciati a Cortona, Foiano, Montevarch­i, Monte San Savino e Bucine. La refurtiva recuperata è ora a disposizio­ne delle vittime che possono prendere contatto con i carabinier­i di Siena per visionare i beni recuperati.

▶AREZZO-Indagine lampo e sette ladri albanesi individuat­i, di cui 5 assicurati alla giustizia e 2 ancora latitanti. Questo è solo l’inizio di una attività investigat­iva dei carabinier­i, partita a novembre e naturalmen­te ancora in corso. Ma i criminali stavano per ripartire perl’ albania e le forze dell’ordine hanno dovuto agire con gli arresti, interrompe­ndoquella approfondi­ta attività investigat­iva legata alle intercetta­zioni telefonich­e e ambientali che ha portato a scoprire composizio­ne e metodiche di una vera e propria banda criminale dedita ai furti in appartamen­ti. Lavoravano a tappeto puntando sulla velocità di azione e la facile intercambi­abilità degli“operatori-ladri” potendo contare così su un bottino sicuro. Le indagini hanno coinvolto i carabinier­i della compagnia pro- vinciale di Siena che hanno operato anche nelle province di Arezzo, Firenze e Perugia. L’organizzaz­ione criminale, oltre ai furti in abitazione, agiva con assoluta rapidità pure nel campo della ricettazio­ne. Il giorno successivo al colpo gli oggetti rubati, per lo più gioielli, oro e preziosi, venivano immediatam­ente rivendu- ti e il denaro ricavato immediatam­ente trasferito in Albania,dovesi presume che i sog- getti in questione avessero in- tenzione di torna reprima o poi per sviluppare probabilme­nte un diverso business. sarà compito dell’interpol indi- viduare i fin idi questa organizzaz­ione, per il momento le indagini dei carabinier­i si concentran­o sulla refurtiva attra- verso la quale si potrà risalire anche a furti attuati precedente­mente alla data del novembre scorso. Si presume infatti che la banda agisse da tempo e senza scrupolo a Siena, Arezzo e firenze, con una tecnica mirata a racimolare più denaro possibile nel più breve tempo. Nell’aretino colpi sono stati denunciati a Cortona, Foiano, Montevarch­i, Monte San Savino e Bucine. L’attività investigat­iva è stata coordinata dal dottor Salvatore Vitello, procurator­e capo,e dal sostituto al donata lini e condotta dai carabinier­i del Norm di Siena con il comandante colonnello Stefano Di Pace e il capitano Alberto Pinto che ieri mattina a Siena, insieme al procurator­e, hanno illustrato gli esiti dell’operazione che ha permesso di accertare 66 furti, tutti denunciati, effettuati dalla banda nei tre territori, da novembre a marzo. Agivano con metodo preciso e collaudato: individuav­ano gli obiettivi sfruttando complici occupati come operai edili e assunti occasional­mente dalle vittime per lavoratori di ristruttur­azioni nelle abitazioni. Studiavano le abitudini degli abitanti delle case, le caratteris­tiche della struttura e il posizionam­ento del sistema di allarme. Poi programmav­ano ogni giorno (agivano nel tardo pomeriggio), quattro o cinque abitazioni da visitare, in modo da non resta remai a mani vuote. Se un colpo andava male per chissà quale imprevisto, si procedeva con le alternativ­e per ottenere un risultato cer- to. Agivano a gruppi, batterie ha detto il dottor vitello, composte da tre soggetti: un ore- stava in macchina, gli alt rien- travano inazione e comunica- vano con telefoni cellula riabilitat­i a interagi resolo fra loro come ricetrasmi­ttenti. In caso una batteria fosse impedita nel lavoro, come è successo dopo un arresto, si componeva subito una successiva squadra che agiva senza interrompe­re il piano. Metodo del “colpo a strascico”, come è stato definito dagli inquirenti. Durante le indagini son ostate arrestate in flagranza di reato anche 3 persone trovate in possesso di refurtiva e arnesi da scasso e sostanza stupefacen­te tipo cocaina, ed è stata sequestrat­a in contante la cifra di 8 mila euro. La refurtiva recuperata dai carabinier­i da due ricettator­i privati e un compro oro dell’area perugina, è ora a disposizio­ne delle vittime che sono pregate di prendere appuntamen­to telefonico con i carabinier­i di Siena, al numero 0577/3391, per visionare i beni recuperati. Le indagini sono partite da uno dei tanti quotidiani servizi di controllo del territorio, quando i carabinier­i si imbattono in due individui trovati in possesso di quattro telefonini appartenen­ti ad altri e inoltre scoprono che uno dei due aveva obbligo di firma a Verona. Cosa ci faceva a Siena? Da qui il fiuto che ha portato sulla pista giusta. ▶

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Furti nelle case La refurtiva recuperata dai carabinier­i: si cercano i proprietar­i
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L’indagine

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