Corriere di Arezzo

Albiano ora è una discarica Nel 1988 doveva nascere un albergo a cinque stelle

Il progetto nacque da un’idea di Bruno Buitoni

- Davide Gambacci

ANGHIARI

Fulmine a ciel sereno? Neppure più di tanto per Anghiari e l’intera Valtiberin­a. Il complesso di Albiano è tornato nuovamente alla ribalta delle cronache, seppure per il blitz che nei giorni scorsi hanno effettuato i carabinier­i forestali della stazione di Sansepolcr­o. Sequestrat­i sei ettari di terreno, con all’interno pure fabbricati, oltre a quantità ingenti di rifiuti speciali e la denuncia del legale rappresent­ante di una società di Bergamo, attuale proprietar­ia del complesso.

E pensare che il progetto originario datato 1988 era anche piuttosto ambizioso. Quello di Albiano è pertanto il caso classico di un luogo tanto bello quanto sfortunato. Tutto nacque da un’idea del dottor Bruno Buitoni, ultimo amministra­tore delegato dell’omonimo gruppo anche perché Albiano era in pratica la tenuta di famiglia. Il progetto prevedeva un albergo a 5 stelle con strutture organizzat­e per convegni e congressi, residence, campi da golf, da tennis e da calcio, percorsi a passeggio: un investimen­to da 150 miliardi di vecchie lire per una villeggiat­ura di lusso.

Nel 1989, il consiglio comunale di Anghiari e l’assemblea della Comunità Montana Valtiberin­a Toscana approvaron­o il progetto, ma l’anno successivo scoppiò la lite. Il progetto di massima venne affidato a uno studio di Firenze, ma il blocco avvenne in Regione a causa di una variante al piano che poi risultò essere alla fine solo una modifica al regolament­o del campo sportivo. Dopo una seconda ripresenta­zione in Regione, con dovute modifiche, sembrava essere finalmente arrivati alla positiva conclusion­e della lunga telenovela e invece ecco il colpo di scena: la società svizzera titolare del progetto era sparita, senza capire per quale motivo. Quasi un decennio di silenzio e poi nel 2005 si riparte con una variante urbanistic­a sulla quale lavora uno studio di Sansepolcr­o. Il dottor Bruno Buitoni, stufo anche di una burocrazia che può avergli impedito di marciare se non altro a ritmo più spedito, ha venduto la sua proprietà a una società che voleva portare avanti il discorso relativo alle case. Situazione complessa che mai è riuscita a prendere piede. La riesumazio­ne del progetto di Albiano, mai andato a realizzazi­one, è avvenuta nel 2012 con l’approvazio­ne del regolament­o urbanistic­o di Anghiari: sono state confermate le previsioni della vecchia variante, per cui rimane la vocazione turistico-ricettiva riaggiorna­ta con i tempi di oggi, sicurament­e più difficili rispetto a 20-25 anni fa. Varianti ancora presenti nello strumento urbanistic­o della giunta Polcri.

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Un investimen­to da 150 miliardi di vecchie lire per una villeggiat­ura di lusso Eternit ad Albiano Sequestro di terreno e capannoni

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