Albiano ora è una discarica Nel 1988 doveva nascere un albergo a cinque stelle
Il progetto nacque da un’idea di Bruno Buitoni
ANGHIARI
Fulmine a ciel sereno? Neppure più di tanto per Anghiari e l’intera Valtiberina. Il complesso di Albiano è tornato nuovamente alla ribalta delle cronache, seppure per il blitz che nei giorni scorsi hanno effettuato i carabinieri forestali della stazione di Sansepolcro. Sequestrati sei ettari di terreno, con all’interno pure fabbricati, oltre a quantità ingenti di rifiuti speciali e la denuncia del legale rappresentante di una società di Bergamo, attuale proprietaria del complesso.
E pensare che il progetto originario datato 1988 era anche piuttosto ambizioso. Quello di Albiano è pertanto il caso classico di un luogo tanto bello quanto sfortunato. Tutto nacque da un’idea del dottor Bruno Buitoni, ultimo amministratore delegato dell’omonimo gruppo anche perché Albiano era in pratica la tenuta di famiglia. Il progetto prevedeva un albergo a 5 stelle con strutture organizzate per convegni e congressi, residence, campi da golf, da tennis e da calcio, percorsi a passeggio: un investimento da 150 miliardi di vecchie lire per una villeggiatura di lusso.
Nel 1989, il consiglio comunale di Anghiari e l’assemblea della Comunità Montana Valtiberina Toscana approvarono il progetto, ma l’anno successivo scoppiò la lite. Il progetto di massima venne affidato a uno studio di Firenze, ma il blocco avvenne in Regione a causa di una variante al piano che poi risultò essere alla fine solo una modifica al regolamento del campo sportivo. Dopo una seconda ripresentazione in Regione, con dovute modifiche, sembrava essere finalmente arrivati alla positiva conclusione della lunga telenovela e invece ecco il colpo di scena: la società svizzera titolare del progetto era sparita, senza capire per quale motivo. Quasi un decennio di silenzio e poi nel 2005 si riparte con una variante urbanistica sulla quale lavora uno studio di Sansepolcro. Il dottor Bruno Buitoni, stufo anche di una burocrazia che può avergli impedito di marciare se non altro a ritmo più spedito, ha venduto la sua proprietà a una società che voleva portare avanti il discorso relativo alle case. Situazione complessa che mai è riuscita a prendere piede. La riesumazione del progetto di Albiano, mai andato a realizzazione, è avvenuta nel 2012 con l’approvazione del regolamento urbanistico di Anghiari: sono state confermate le previsioni della vecchia variante, per cui rimane la vocazione turistico-ricettiva riaggiornata con i tempi di oggi, sicuramente più difficili rispetto a 20-25 anni fa. Varianti ancora presenti nello strumento urbanistico della giunta Polcri.