Unione dei Comuni, lo strappo
Sestino non vota il bilancio. Renzi: la nostra comunità è penalizzata
SESTINO Strappo nell’unione dei Comuni. Nel corso dell’ultima assemblea dell’istituzione comprensoriale ha fatto rumore il no pronunciato dalla componente che rappresenta il Comune di Sestino - sindaco ed esponenti di maggioranza e minoranza - al bilancio di previsione.
“Un forte segnale politico che abbiamo voluto dare spiega il giorno dopo Marco Renzi, primo cittadino sestinate - a malincuore ma con estrema convinzione”. Il perché lo spiega lo stesso Renzi. “L’attuale gestione - dice il sindaco - sta penalizzando la nostra comunità, nello specifico sul delicato tema del sociale. Quando ci fu la riunione di giunta (Renzi ne fa parte assieme agli altri sindaci del territorio, ndr) dopo aver letto il bilancio io mi astenni. Da quella data nulla è cambiato e così siamo andati in assemblea e abbiamo pronunciato il nostro parere negativo. Tutti d’accordo su questa linea, maggioranza e opposizione”.
Ma cosa c’è alla base del gesto?
“Disuguaglianza di trattamento, rigidità notevole nelle strategie. Le scelte del sociale vengono effettuate in modo parziale e monodirezionale, con risorse dirottate verso talune strutture e taluni comuni, e poche o zero risorse verso altri. C’è una latente difficoltà a porsi obiettivi di uniformità strategica. Manca un progetto condiviso. I cittadini del nostro territorio comunale sono penalizzati nell’erogazione dei servizi da diversi anni ma hanno gli stessi diritti degli altri. E fare parti diseguali tra chi si trova nelle medesime condizioni di marginalità geografica e non solo, è cosa disdicevole che non può essere accettata da una politica sociale attenta ai bisogni dei più deboli”.
Il vostro riferimento è all’'attuale presidente dell’unione Alberto Santucci o anche altri?
“Santucci interpreta il ruolo presidenziale dell’ente comprensoriale come un premio, un benefit politico-amministrativo di altri tempi. L’impressione è che sia anche mal consigliato. Io non ci sto, noi non ci stiamo a questo modo di gestire l’azione amministrativa, che ha molto di personalistico e molto poco, per restare in tema, di sociale”.
La vostra posizione è foriera di sviluppi che possono comprendere la stessa presenza di Sestino nell'unione?
“Sestino ha bisogno dell’unione - conclude Marco Renzi - ma anche gli altri devono comprendere, sia i comuni più squisitamente montani ma anche quelli di fondovalle, di aver bisogno di Sestino. Noi continueremo a lavorare come abbiamo sin qui sempre fatto, come ad esempio sull’importante progetto delle Aree interne. Diciamo che sarebbe bello avere un’unione più sociale che social, più rivolta ai bisogni di tutti che esclusiva pertinenza di alcuni”.