Che gran ladri a derubare le carmelitane scalze!
Hanno portato via di notte il loro antico stemma dal monastero di via Redi. Le poverette sperano nel pentimento dei mariuoli
Ladri in azione al monastero delle Carmelitane Scalze in via Francesco Redi. Di notte hanno asportato l’antico stemma di metallo che sormontava il cancello, simbolo proprio della famiglia Redi. Un angolo di città racchiuso sopra il parco di Villa Severi, un paradiso dove le monache di clausura vivono da secoli. Proprio in questo luogo di silenzio e sacralità, i malviventi si sono issati a circa quattro metri di altezza per togliere lo stemma del casato, realizzato in ferro battuto. Le suore hanno denunciato il furto alla polizia. E sperano nel pentimento dei mascalzoni.
AREZZO - Furto al Monastero delle suore Carmelitane Scalze di Santa Teresa Margherita in via Francesco Redi. I ladri hanno portato via lo stemma, in ferro battuto, della famiglia Redi. Un colpo messo a segno probabilmente di notte in un angolo di città racchiuso sopra il parco di villa Severi. Un paradiso dove le monache di clausura vivono da secoli. Adesso è caccia ai ladri e a quell'antico emblema smontato dalle colonne di pietra. I malviventi sono infatti saliti a oltre 4 metri di altezza riuscendo a sfilare la trave in ferro lunga due metri sulla quale era ben saldato l'emblema "con sei obelischi ordinati in cinta" sovrastato da una corona. Uno stemma del casato realizzato in ferro battuto collocato ad ornamento del grande cancello costruito alla fine del XX secolo. Un valore tutto da quantificare per un oggetto di pregio della storia aretina e di quella del monastero dove, tutt'oggi, vivono nove suore di clausura che non rompono il loro silenzio, ma sperano nel pentimento della banda di ladri. Ad accorgersi del furto sono state proprio le consorelle lunedì mattina. Sorprese dall'accaduto e hanno subito sporto denuncia alla Polizia di Stato. Al vaglio anche le immagini delle telecamere dell'impianto di videosorveglianza che sono posizionate proprio di fronte al cancello di ingresso e che potrebbero aver ripreso la sequenza del furto o comunque il mezzo con il quale i ladri si sono allontanati. La speranza è che l'emblema torni al suo posto, magari confidando anche in un pen- timento dei ladri. Ad agire devono essere stati almeno in due per riuscire ad arrampicarsi fin sopra l'altissimo e maestoso cancello. La sbarra di ferro non era fissata al muro, ma ancorata su supporti q facilmente estraibile proprio per consentire la rimozione in modo da permettere l'accesso ai mezzi di grandi dimensioni all'interno del Monastero. Impensabile che qualcuno potesse prendere di mira lo stemma della famiglia Redi fino a scegliere di rubarlo e farne perdere le tracce. A dare la notizia del furto è stata una signora che è venuta a conoscenza della razzia ed ha lanciato l'appello su facebook, in modo che il tam tam sui social possa essere una delle strade utili a ritrovarlo. La signora ha postato l'immagine dello stemma e del cancello dove era posizionato prima che venisse rubato. Un documento fondamentale per identificare esattamente il manufatto in ferro e anche per scoraggiare eventuali acquisti. La preoccupazione naturalmente è che il "cappello" - così viene chiamata in gergo la struttura rubata - finisca chissà dove e che il Monastero delle suore Carmelitane Scalze di Santa Teresa Margherita di via Francesco Redi rimanga senza il suo emblema.
Malviventi acrobati si arrampicano sul cancello per asportare manufatto della famiglia Redi