Montedoglio, lavori verso l’ok Caprini: incarico entro l’anno
Dalla Regione Umbria il progetto al Ministero per il decreto di assegnazione delle risorse. Il presidente dell’eaut fa il punto
Va avanti l’iter per la ricostruzione del muro crollato
SANSEPOLCRO
“La pratica in questo momento è ancora al vaglio della Regione Umbria, quale ente vigilante incaricato; entro dieci giorni al massimo dovrà arrivare l’ok per poi girare nuovamente il progetto a Roma, al Ministero, per il decreto d’assegnazione delle risorse”. Sono le parole di Domenico Caprini, presidente di Eaut, in merito all’iter per la ricostruzione del muro di sfioro sull’invaso di Montedoglio. Progetto che era stato approvato a fine gennaio con la firma apposta dalla Direzione generale dighe del Ministero delle Infrastrutture che aveva dato l’ok anche sull’ultima riedizione proposta.
Dopo oltre sette anni, quindi, sembra che la questione stia per sfociare in positivo anche se non mancano le incognite. Una di queste riguarda l’azienda Impregilo che dovrà essere interpellata dall’ente Acque Umbre Toscane non appena arriverà la conferma da parte del Ministero sul decreto per l’assegnazione delle risorse. “Siamo fiduciosi - continua il presidente Caprini - di poter consegnare l’incarico entro il 2018, in modo tale che con il nuovo anno possono iniziare realmente i lavori. Nel momento in cui avremo l’ok dalla Regione Umbria, individuata dal Ministero come ente vigilante, il tutto sarà trasmesso nuovamente a Roma. Da qui, due le strade che si possono aprire: una trattativa con Impregilo, quale azienda che realizzò anche a suo tempo l’infrastruttura; se tale impresa non dovesse accettare l’incarico, però, si dovrà aprire un nuovo bando di gara per l’assegnazione dei lavori con inevitabilmente dei tempi tecnici più lunghi”.
A livello di tempistica, dopo la posa delle prima pietra, sono previsti altri sei mesi di lavori per poter ripristinare in completa sicurezza quel crollo avvenuto la sera del 29 dicembre 2010.
Il ripristino del muro di Montedoglio, infatti, consentirà di mettere a disposizione un accumulo di risorsa idrica nell’ordine di 50 milioni di metri cubi di acqua in più rispetto a quelli attuali, oltre che assicurare piena funzionalità e maggiore apporto in termini di sicurezza dell’intera infrastruttura.
E il dato curioso che balza sempre in primo piano quando si parla di Montedoglio è quello che fa riferimento al suo livello. “Attualmente siamo nell’ordine di 384,51 metri sul livello del mare spiega il direttore dell’ente, Fabio Lunardi - quindi ben al dì sotto dei 386 metri che è la quota massima consentita in caso di piene, ovviamente correlate a eventi di allerta meteo.
Il rilascio sul fiume Tevere è stato riportato a circa 10 metri cubi di acqua al secondo, al fine di controbilanciare le precipitazioni intense delle ultime 48 ore per riportare il volume invasato a quello che attualmente, in situazione ordinaria, può raggiungersi e cioè 383 metri sul livello del mare che corrispondono in pratica a 79,5 milioni di metri cubi di acqua invasata compresi del cosiddetto invaso morto. I 384,51 attuali, invece, sono pari a 87,5 metri cubi di acqua presenti su Montedoglio”.
“A tal proposito - conclude il direttore Lunardi - circa un mese fa è stata richiesta alla Direzione dighe l’autorizzazione a poter elevare la quota ordinaria al livello che abbiamo in questi giorni (384,5) proprio in vista dell’imminente periodo estivo: siamo in attesa della necessaria autorizzazione”.
Per Montedoglio il 2018 costituisce senza ombra di dubbio un anno chiave, almeno per quanto riguarda il capitolo legato al ripristino del muro.