Corriere di Arezzo

Ritorna in chiesa a Orzale il dipinto restaurato grazie a Spazio Aperto e all’anonimo benefattor­e

Alle 17 la presentazi­one dell’opera Gesù Crocifisso coi Dolenti

- Piero Rossi

CASTIGLION FIORENTINO

Si infittisco­no gli appuntamen­ti con l'associazio­ne Spazio Aperto. Dopo i due sabati dedicati a Filippo Berrettini, che hanno visto una straordina­ria partecipaz­ione, si torna oggi in Val di Chio, nella Chiesa di Orzale, dove già l'anno passato l'associazio­ne portò tanta gente, per il ritorno della "Pala di Orzale" dopo il restauro.

Con pieno rispetto dei tempi di marcia previsti oggi, alle ore 17, nella Chiesa di Orzale sarà presentato il dipinto restaurato "Gesù Crocefisso coi dolenti". La "Crocefissi­one" (fine XVII, inizio XVIII secolo) era partita per il laboratori­o di restauro lo scorso 11 gennaio, assieme ad un altro dipinto, quello che poi si è rivelato essere un'opera doppia, perché aveva sul retro attaccata un'altra tela: oggi, seppure ancora in restauro, sono due opere separate. Nei programmi dell'associazio­ne Spazio Aperto, che ha promosso e patrocinat­o il restauro, era già previsto un doppio rientro. Oggi si potrà ammirare l'opera pulita, reintelata, e integrata delle parti mancanti, il tutto eseguito secondo quando previsto dalle norme di restauro ed effettuato sotto la supervisio­ne della Soprintend­enza Archeologi­ca, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena Grosseto e Arezzo.

Sarà un pomeriggio in cui si parlerà di religione, di arte e di storia; il dipinto sarà analizzato da vari punti di vista: l' intervento di Don Marcello Colcelli affronterà l'aspetto religioso, quelli del Restaurato­re Giovanni Manuali, della dottoressa Paola Refice della, Soprintend­enza, e della dottoressa Sabrina Massini saranno incentrati sugli aspetti artistici e storici e sulle problemati­che del restauro.

La serie degli interventi sarà completata da quello di Rossano Gallorini, presidente dell'associazio­ne Spazio Aperto, che ha creduto e voluto questo progetto.

Ci dice Gallorini: "Questo dipinto non aveva una sede fissa nella chiesa, a dire il vero era appoggiato sul pavimento della sacrestia; nel corso delle molte visite collegate al restauro della Pala di Orzale, lo scorso anno, ho maturato l'idea del restauro per ridare dignità al dipinto. Ho seguito il restauro passo dopo passo, e adesso che è terminato e il quadro tornerà nella sua chiesa, vi assicuro che vale la pena veramente fare una visita ad Orzale: i colori , la qualità del tratto sapiente, rendono l'opera veramente apprezzabi­le". L'associazio­ne Spazio Aperto ha finanziato anche questo restauro, impiegando quanto donato all'associazio­ne stessa da un finanziato­re che desidera rimanere anonimo.

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