Le mille memorie in cartolina del collezionista di Perugia
Adriano Piazzoli mette in mostra i suoi preziosi documenti in Auguri d’altri tempi all’ex ospedale di Monteluce
La cosa che ti colpisce di più è l’entusiasmo che i suoi 77 anni non hanno assolutamente sopito. Anzi, con il passare del tempo la sua straordinaria raccolta di libri, dischi, fumetti, riviste e soprattutto cartoline si è andata arricchendo e, di pari passo, è cresciuta la considerazione ammirata della sua città. Fa parte dell' Associazione numismatico filatelica Vermiglioli ed è consigliere della Società generale di Mutuo Soccorso di Perugia, ma più di ogni altra cosa Adriano Piazzoli è diventato, per tutti, il collezionista. “I miei genitori - racconta erano contadini e dopo la guerra c’era da lavorare perché non si poteva bighellonare in strada. Così a 14 anni, dal 1955 al 1960, ho iniziato a fare il rilegatore apprendista dal tipografo Carlini che stava in corso Garibaldi, dove sono nato e ancora abito”. L’odore della colla, le copertine cartonate, la carta ingiallita dal tempo, le illustrazioni lo folgorarono e accesero in lui il sacro fuoco del raccoglitore. Da allora non ha mai smesso di conservare, catalogare, impilare sugli scaffali. “Quello che possiedo l’ho acquistato facendo sacrifici - spiega - ma soprattutto grazie ai lasciti e alla donazioni che ho ricevuto”, già perché i suoi “benefattori” sapevano che non avrebbe fatto mercato di quei ricordi di famiglia e che avrebbe saputo serbarli con cura. Ora due locali distinti e ovviamente la sua casa, conservano i 3mila libri inventariati a penna specificamente dedicati a Perugia e all’umbria, i 600 dischi a 78 giri (nel computo sono esclusi centinaia di vinili, 45 giri e cd), i 3.500 fumetti, le collezioni complete di Grand Hotel, Sport Illustrato, Epoca, Domenica del Corriere, Corriere di piccoli ma anche quotidiani e in particolare un vero e inestimabile tesoro di 5mila cartoline illustrate d’epoca e di 25mila lucide. A lui si rivolgono laureandi in cerca di documenti e testimonianze sull’umbria impossibili da reperire ma anche associazioni culturali. L’ultima in ordine di tempo è il Il bosco sacro di Monteluce che ha allestito all’ex portineria del vecchio ospedale la mostra che chiuderà il 30 aprile Auguri d’altri tempi utilizzando oltre 150 cartoline prestate da Piazzoli. E aperta i giorni festivi dalle ore 10 alle 13 e merita davvero di essere visitata.
“Dopo i cinque anni trascorsi a imparare a rilegare libri e riviste - rivela Piazzoli - ho lavorato per trentasei anni in Comune, all’ufficio Urbanistica”. Ovviamente la sua passione non sfuggì al suo nuovo, diciamo così, datore di lavoro ed ecco che assieme all’allora assessore alla Cultura Roberto Abbondanza allestì una mostra a palazzo della Penna nel 1990 per i trent’anni dalla morte del suo grande idolo: Fausto Coppi. Adriano portò copertine e pagine di Sport Illustrato, articoli, illustrazioni, documenti e perfino un gioco dell’oca con i ciclisti. Poi, per i 150 anni dell’unità d’italia, fu la Regione Umbria a chiedergli materiale risalente alla metà dell’ottocento, ma anche Magione ha ottenuto da lui testimonianze rarissime per celebrare lo scorso anno Vittoria Aganoor Pompilj. Ora l’assessore Teresa Severini vorrebbe utilizzare il materiale che Piazzoli possiede riguardo la Prima guerra mondiale. Che è notevole.
A casa sua, dopo aver aperto l’armadio che custodisce migliaia di cartoline, il fiume di parole dense di piccole e grandi storie scorre inarrestabile con il giusto orgoglio per il suo patrimonio inestimabile fatto di bianco e nero, colori che il tempo ha impallidito, inconsapevoli eroi del passato, fotogrammi indelebili e, come approdo, un desiderio: “Vorrei mettere tutto in sequenza in una ipotetica serie di mostre tematiche dedicate all' Umbria che è stata in modo da far capire com'è. Mi piacerebbe - aggiunge - che la mia gente vedesse tutte queste cose che raccontano di loro, di noi”. Già, perché mentre una foto può anche nascere come momento intimo, addirittura esclusivo e perfino riservato, la cartolina è fatta per essere condivisa, per coinvolgere, per farsi ammirare, per raccontare. “Ho diviso - spiega - le illustrazioni, le foto, le cartoline e i documenti su Perugia in cinque camminamenti e le vorrei mostrare per far conoscere la storia della città e le sue trasformazioni: il primo camminamento va dal cinema Turreno alla stazione passando per corso Vannucci e viale Indipendenza. Il secondo da piazza Matteotti, via Baglioni, via Oberdan, corso Cavour, san Costanzo fino al sanatorio della Pallotta. Il terzo da Porta Pesa a Monteluce fino a Montevile. Il quarto da via Maestà delle Volte a piazza Morlacchi, piazza Grimana, la Conca, fino a risalire a Porta Sant’angelo e scendere a San Marco. L’ultimo camminamento da via dei Priori a San Francesco al Prato”. Adriano ci spera in questa mostra tutta sua ma, siccome sa come vanno le cose della vita, ha già designato l’erede del suo tesoro: “Ho 77 anni, se va bene me ne restano altri dieci da campare ma ho già pensato a chi darò tutto questo: a mia nipote Alessia che frequenta la scuola media San Paolo e in pagella ha tutti 8 e 9 ma soprattutto …10 a storia”.
Conserva 3mila libri solo sull’umbria, 600 dischi a 78 giri, e 30mila cartoline Ha già designato l’erede del suo tesoro: la nipote Alessia Tra i desideri da realizzare: i 5 camminamenti dell’augusta Perusia