In gita sul Monte Acuziano alla scoperta di antichi romitori
L’escursione di domenica consentirà di visitare in cima alla montagna anche i resti dell’abbazia incompiuta di San Martino, dell’xi secolo
FARA IN SABINA
"Il Monte Acuziano e la sua storia" saranno al centro della gita dell'8 aprile su questa altura nel territorio di Fara in Sabina, grazie a una gita a cura dell'associazione “Insieme scopriamo e difendiamo il nostro territorio”. Sulla cima è possibile visitare i resti dell'abbazia incompiuta di San Martino (XI secolo), infatti spesso gli abitanti del posto si riferiscono impropriamente al Monte Acuziano (489 mt.) come al Monte San Martino. Risale invece al VI secolo l'antico romitorio dedicato a San Martino di Tours con un primo nucleo costruito su una grotta.
Oggi restano soltanto alcuni frammenti di pittura risalenti probabilmente al periodo medievale, mentre gli altri sono stati asportati. Da sempre un richiamo per i monaci eremiti, il Monte Acuziano ospita i resti di diversi nuclei eremitici. L'incompiuta Abbazia di San Martino venne iniziata nell'xi secolo e i resti sono visibili anche da Fara in Sabina paese. L'abbazia fu voluta dall'abate Berardo II, forse per sostituire la vicina Abbazia di Farfa, e viene anche detta basilica di Berardo II o Chiesa Nuova. I resti fanno pensare a un'imponente abbazia fortificata. "L'abbazia è la parte più evidente, perché si vede anche da Fara in Sabina - dice Loredana Fauci, presidente dell'associazione - È grandissima, i resti sono mastodontici, perché l'intenzione era quella di costruire un' abbazia fortificata che andasse a sostituire l'abbazia di
Farfa, che è proprio lì sotto. Si pensava che l'abbazia di Farfa avesse necessità di trasferirsi più in alto, perché c'erano state invasioni anche da parte dei saraceni. Era il periodo dell'incastellamento tra il X e L'XI secolo, periodo in cui tutte le strutture dovevano andare in un luogo più sicuro, più alto". Ma la sua costruzione non venne mai terminata. I motivi potrebbero essere di carattere economico, religioso o politico. "Però i resti archeologici sono molti di più: - prosegue la presidente - ci sono romitori utilizzati da monaci benedettini, perché il monte è stato vissuto nei vari secoli dai monaci eremiti. Alcune strutture incompiute dell'abbazia di San Martino sono state utilizzate nei secoli successivi da quei monaci che si sono stabiliti lì. Hanno in parte costruito anche su preesistenze romane, ci sono infatti alcune cisterne romane". Ma il Monte Acuziano era abitato già dalla fine dell'età del bronzo e rappresenta dunque una sorta di libro di storia a cielo aperto del territorio. Quella di domenica 8 sarà più una passeggiata nella natura che un'escursione, partendo la mattina e tornando nel pomeriggio. "Si parte davanti all'abbazia di Farfa, all' interno del borgo - aggiunge - Da lì c'è una stradina che arriva al bordo strada e poi si comincia il percorso salendo. Prima si passa attraverso dei
La montagna, abitata dall’età del bronzo, rappresenta un libro della storia
nuclei di costruzioni dove i monaci eremiti avevano vissuto, e in uno di questi c'è anche una cisterna romana. Poi si arriva fino alla cima dove ci sono i resti dell'abbazia incompiuta di San Martino. Il percorso prosegue scendendo verso il nucleo più antico dedicato a San Martino di Tours, dove c'è anche una grotta naturale. Dopodiché si prosegue sempre dritto fino ad arrivare a un'altra cisterna romana. Il pranzo è al sacco e si pranza con una vista spettacolare". Il paesaggio sabino sottostante è particolarmente suggestivo. Nelle giornate limpide e assolate è possibile goderne appieno, guardando le colline ricoperte di ulivi. Dopo pranzo è previsto il rientro al luogo di partenza, l'abbazia di Farfa.
"Al ritorno mi piace sempre fermarmi nell’abbazia - afferma la presidente dell'associazione - anche perché l'ultima volta che ho fatto questo percorso qualcuno mi ha detto che non era mai stato all'abbazia di Farfa. Invito dunque chi non l'abbia mai vista o la volesse rivedere ad andarci insieme". Anche questo è un luogo da visitare in una terra, la Sabina, piena di bellissime sorprese. "Ci piace far conoscere quanti posti meravigliosi abbiamo sotto gli occhi in Sabina, che è una terra fantastica" conclude Loredana Fauci. Su Facebook è presente il gruppo Insieme scopriamo e difendiamo il nostro territorio, per informare gli associati e i simpatizzanti sulle varie attività dell'associazione, come anche per segnalare eventi organizzati da altre associazioni, mostre d'arte e notizie del mondo dell'arte e dell'archeologia. Per partecipare alla gita dell'8 aprile o avere maggiori informazioni è possibile contattare il numero 339.1036684 oppure inviare un'e-mail a insiemeassociazione2013@gmail.com.