Arezzo, i conti sono troppo alti La cordata fa un passo indietro Oggi scontro salvezza a Cuneo
La Cava: “Ma i numeri presentati erano altri”
AREZZO - A leggere le cifre che accompagnano il bando completo dell’asta per l’arezzo, si direbbe che questa sia un’operazione da nababbi. I freddi numeri dicono che per chiudere tutta l’operazione dal 16 di aprile fino al 30 di giugno servono un milione e 370mila euro. Cifre che hanno fatto raffreddare un po’ gli animi di Giorgio La Cava e di Simone Corradi, i due imprenditori che stanno comunque preparando l’offerta. “I numeri che ci avevano presentato a febbraio-marzo non erano questi, ma più bassi”, dichiara La Cava che ha già messo 100mila euro per l’esercizio provvisorio. “Adesso stiamo rifacendo i conti”. E le cifre dicono che per prendere il Cavallino occorrono diversi soldi fino a giugno. E altrettanti da luglio in poi quando ricomincerà la stagione. Ma quale stagione? Gli ultimi risultati sul campo hanno portato conforto e fiducia, ma non dimentichiamo che presto ci sarà una nuova penalizzazione - attesa anche quella per il 16 di aprile - così come ci sarà il ricorso (a fine mese) presentato dalla società amaranto per il -6 di una settimana fa. Il rischio dunque rimane. Cioè quello di prendere una società in Lega Pro ad aprile e ritrovarsi in serie D a maggio. Incrociamo le dita, mentre ecco gli step per chi vorrà prendere l’arezzo.
- I debiti già onorati. Partiamo dalle belle notizie, ossia dai debiti già onorati al 16 di marzo. 389mila euro (cifra arrotondata) compresiva di 355mila euro - stipendi di gennaio e di febbraio - e di 34mila euro di spese vive: bollette, trasferte, spese mediche, security. Insomma queste le spese già saldate grazie al contributo di tutti gli imprenditori aretini e dei tifosi tramite il conto corrente di Orgoglio Amaranto. - Primo step: 16 aprile.
Il primo step per chi prenderà l’arezzo, è il 16 di aprile, giorno dell’apertura delle buste. Al momento dell’offerta occorrono un assegno circolare di 25mila euro a garanzia dei 77mila e 500 euro relativamente al prezzo di vendita e un assegno circolare di 75mila euro a titolo di cauzione relativamente all’obbligo della somma da pagare entro il 30 di aprile.
- Secondo step: entro il 30 aprile Entro il 30 di aprile (cioè al momento della cessione), ci sono da pagare 335mila euro (cifra arrotondata). Gli stipendi di marzo e l’f24 (95mila euro) più 240mila euro tra stipendi di aprile, spese di trasferta, spese mediche, settore giovanile, benzina, F24, rate inps e irpef.
- Terzo step: 30 giugno.
La botta è qui. A giugno la spesa lievita a un milione e cento. Tra questi sono compresi i 325mila euro. Cioè la fideiussione di Mauro Ferretti, ex proprietario dell’arezzo, che deve essere escussa. Essendo però già dentro il bando, è come se fosse ormai certa che la dovrà anticipare il nuovo proprietario dell’arezzo (poi la riprenderà). Inoltre ci sono i 262mila euro che sono gli oneri al 31 maggio, 355mila euro al 30 di giugno e 67mila euro al 31 di luglio. Tra le voci al 31 di luglio ci sono anche 50mila euro che sono le spese di gestione della società di giugno. Totale un milione e cento (cifra arrotondata).
- 31 dicembre 2018. A fine anno poi ci sono da versare le rateizzazioni sulle ritenute emolumenti sportivi e amministravi anno 2017 e le rateizzazioni dei contributi Inps e Inail: totale 50mila euro.
- Risultato. Il totale tra i 333mila e 457 euro di aprile, un milione e cento di giugno e 50 mila di dicembre è di circa un milione e 470mila euro al quale vanno sottratti i 100mila euro versati come garanzie ad aprile. Ci sono poi i soldi che devono rientrare dalla Lega (minutaggi): 175mila euro. Ma a chi andranno? Al nuovo proprietario o serviranno a pagare i debiti? La strada si fa stretta. Molto.