Uccise marito col mattarello, giudizio immediato
Il 18 maggio a processo la donna valdarnese. E’ in carcere da settembre, chiede il rito abbreviato
AREZZO - Ha ucciso il marito a colpi di mattarello in testa dopo un banale litigio, è in carcere da settembre e ora per Clara Vannini il pm Angela Masiello ha chiesto il processo con rito immediato per l’omicidio volontario aggravato di Enzo Canacci. In teoria per la donna dovrebbero aprirsi le porte della Corte d’assise, con data fissata per il 18 maggio, ma l’avvocato difensore Antonino Giunta annuncia che chiederà il rito abbreviato. Ciò vuol dire che a giudicare la Vannini non sarà la Corte con giudici popolari e togati, ma un solo giudice. E il rito scelto le consentirà di ottenere lo sconto di pena di un terzo. La difesa, per alleviare l’entità della condanna, farà poi valare il risultato della perizia psichiatrica che ha riconosciuto un parziale vizio di mente. Il processo (che sarà quindi celebrato in data diversa) si giocherà su attenuanti e gradazione della pena. Possibile anche la richiesta di riqualificare il reato in omicidio preterintenzionale: Canacci era sofferente per i postumi di un ictus e la morte potrebbe essere andata oltre la volontà della moglie. Il delitto si consumò il 25 settembre a Terranuova Bracciolini. A trasformare la 58enne nell’assassina del coniuge, 62 anni, fu un “cortocircuito” mentale collegato al “disturbo depressivo maggiore”. La sua capacità di intendere e di volere “era grandemente scemata”. La lite scoppiò perché Enzo voleva uscire alla tombola dell’avis (c’era la festa del paese), lei no. Afferrò il mestolo, poi il mattarello. La figlia, rientrando, trovò il cadavere e la mamma assopita sul divano.