Stipendi non pervenuti, la rabbia di Agorà in piazza
Manifestazione dei dipendenti a secco da mesi: chiediamo dignità e quello che ci spetta. Dal Pd: Vasai si dimetta
AREZZO - (lu.se.) Lo slogan "stipendi non pervenuti" sullo striscione è tutto un programma. Dipendenti della cooperativa Agorà a secco. Chi da un mese, chi da due, chi da più. Tutti a barcamenarsi tra i flutti dell'incertezza. Da anni. Perché l'azienda ha problemi strutturali di liquidità e il piano di risanamento non dà frutti. Così ieri operatrici e addetti della coop sono scesi in piazza. “Siamo arrivati alla disperazione”, dice una delle dieci operatrici della struttura per disabili di Castiglion Fiorentino, Podere Modello, dove con preavviso di 60 giorni sono state rassegnate in blocco le dimissioni. “Difficile proseguire così, immaginate i disagi per le nostre famiglie. E le strutture restano senza investimenti. Onoreremo il nostro impegno fino all’ultimo”. Ramificata in tutta Italia, 500 addetti circa nell’aretino, Agorà gestisce residenze e case famiglia sul territorio. I committenti sono aziende sanitarie e privati, attraverso le rette. “Basta. Queste persone meritano rispetto e stipendi regolari, non promesse e caramelline”, dice la mamma di un disabile venuta apposta dall'argentario. “Siamo qui per chiedere dignità e il rispetto del pagamento degli stipendi”, ribadisce una delle dimostranti, alcune decine, con un cordone di polizia eccessivo davanti alla Prefettura. “Situazione insostenibile e da risolvere”, dicono gli esponenti del Comitato per la salute casentinese, che ha organizzato l'iniziativa. “E' la Giornata mondiale contro la commercializzazione della salute e ricordiamo che Agorà gestisce risorse pubbliche". Si parla di incontri, trattative, operazioni in corso. Per ora parole e disagio. Il Pd di Castiglion Fiorentino: “Il presidente della Provincia Vasai si dimetta dalla coop, serve scindere i ruoli”.