Corriere di Arezzo

Si corre la Roubaix, tutti contro la Quick Step

Ciclismo La formazione belga favoritiss­ima con Terpstra, Gilbert e Stybar. Ma Sagan scalpita

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ROUBAIX - Inferno del Nord. Regina delle classiche. O, più sempliceme­nte, Paris-roubaix. La corsa più complicata al mondo pur non avendo un metro di salita. E pur non avendo, almeno negli ultimi tre lustri, condizioni meteorolog­iche avverse ad aumentarne la difficoltà. Una signora di 116 anni, ma con un fascino inimitabil­e. Il percorso è quello ormai consolidat­o: partenza da Compiègne, ottantina di km a nordest di Parigi, e arrivo nel velodromo André Pétrieux di Roubaix dopo 257 km. Ventinove i settori in pavé per complessiv­i 54.5 km da affrontare col coltello tra i denti. Sono tre i tratti più attesi e duri: si comincia dalla leggendari­a Trouée d’arenberg, o sempliceme­nte la Foresta, quei 2400 metri introdotti nel 1968 e che, da allora, rappresent­ano l’emblema massimo della corsa. Il duro Mons-en-pévèle di 3000 metri è l’ingresso negli ultimi 50 km di battaglia e fornisce l’ideale punto di attacco per i coraggiosi. Il giudice ultimo risponde al nome di Carrefour de l’arbre, quartultim­o tratto a 17 km dal termine, dove le ultime energie residue devono essere spese. Nell’analisi dei favoriti non si può non partire parlando della Quick-step Floors che quest’anno ha dominato in lungo ed in largo (Terpstra, Gilbert e Stybar) ma ci sono anche Van Avermaet,vanmarcke, Van Aert, Kristoff, Demare, Degenkolb ma soprattutt­o Sagan. Gli italiani? Si spera in Moscon e Trentin.

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