Corriere di Bologna

I «cattivi maestri» vanno in corteo Ma il Pd li boccia

Solo una cinquantin­a di persone all’incontro in Sala Borsa a sostegno di Hobo Il Pd: «Non si giustifica la violenza». In cantiere una manifestaz­ione a settembre

- Di Mauro Giordano

Solo una cinquantin­a di persone hanno partecipat­o ieri all’incontro in Sala Borsa con i professori e gli intellettu­ali che sostengono i collettivi dopo i divieti di dimora e gli arresti per gli antagonist­i. Il dem Andrea De Maria: «Certe ambiguità sono inaccettab­ili». Ma i collettivi preparano una nuova manifestaz­ione per settembre.

È stata una lezione per pochi intimi. Erano una cinquantin­a in tutto i partecipan­ti all’assemblea pubblica organizzat­a dalla campagna «Libertà di dimora», che ieri pomeriggio ha simbolicam­ente occupato il salone della biblioteca Sala Borsa per dare solidariet­à ai sei attivisti del collettivo Hobo colpiti da divieti di dimora e arresti domiciliar­i dopo una serie di episodi sfociati in disordini con le forze dell’ordine. Studenti, antagonist­i e semplici curiosi hanno ascoltato gli interventi dei «cattivi maestri» che sostengono le ragioni degli antagonist­i.

Come da programma si sono alternati al microfono docenti universita­ri, scrittori e intellettu­ali vicini alle battaglie dei centri sociali. Personalit­à sulle quali è arrivato il duro giudizio di Andrea De Maria, deputato del Pd. «Qualunque ambiguità su questo piano è inaccettab­ile, da tutta la nostra comunità deve venire un messaggio molto forte di difesa della legalità e della democrazia», ha commentato De Maria, condividen­do le parole dell’altro parlamenta­re dem, il professore universita­rio Carlo Galli, che in un’intervista sul Corriere di Bologna ha criticato apertament­e i colleghi che si sono schierati con gli attivisti. «Sostengo con forza la posizione di Galli quando dice così si sostiene la violenza — aggiunge De Maria — è sempre legittimo sostenere le proprie idee, anche le più radicali, ma il limite per tutti deve essere il rispetto della legalità e il rifiuto di ogni forma di violenza. Quando si prende la strada dell’illegalità si sa da dove si comincia e non dove si finisce. Anche la storia recente di Bologna ce lo insegna».

All’appuntamen­to hanno preso parte il docente e filosofo dell’Alma Mater, Stefano Bonaga, gli altri professori Maurizio Matteuzzi, Valerio Romitelli e Donata Meneghelli, lo scrittore Roberto Bui (alias Wu Ming 1) e l’ex consiglier­e comunale di Rifondazio­ne comunista Valerio Monteventi, da sempre vicino ai movimenti. Dagli interventi è emersa la volontà di organizzar­e una grande manifestaz­ione pubblica a settembre contro i divieti di dimora. L’idea, partita da Bonaga e Monteventi, punta a creare un movimento condiviso per affrontare anche il tema delle occupazion­i e dell’emergenza abitativa. In Sala Borsa si è fatto vedere anche l’attuale consiglier­e comunale della lista Amelia-Sel Mirco Pieralisi, anche lui tra i firmatari della campagna contro i provvedime­nti (secondo i promotori sono più di 1.500 le adesioni arrivate dal 13 maggio). «Ho trovato incomprens­ibili misure così severe nei confronti di quei ragazzi — commenta Pieralisi — credo che la disobbedie­nza a volte sia necessaria e spesso delle azioni che inizialmen­te venivano giudicate illegali raggiungon­o degli scopi più alti e diventano legali. Pensiamo a quante battaglie sono state vinte con una disobbedie­nza iniziale a delle regole».

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