Corriere di Bologna

Nei padiglioni del verde fuori dalla rotta principale E i visitatori si arrendono

- Olivio Romanini @olivioroma­nini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Avete presente quando si va in un posto molto grande da visitare (un museo, una fiera, appunto) e si arriva a un certo punto dove qualcuno del gruppo dice: «Possiamo tornare indietro, di qua non c’è più niente»?

Ecco, questo è quello che può succedere quando un visitatore, dopo essersi lasciato alle spalle l’Albero della Vita e aver percorso verso Est diverse centinaia di metri, si trova davanti al Parco della Biodiversi­tà realizzato da Bolognafie­re all’Expo. Insomma, lo sfogo del presidente di Bolognafie­re Duccio Campagnoli, che ha pagato circa 7 milioni di euro per quell’area, è comprensib­ile; e che ora si lamenti privatamen­te e pubblicame­nte con il commissari­o Giuseppe Sala perché di lì non passa nessuno, è comprensib­ile. Quell’area è sicurament­e una delle meno visitata di Expo, soprattutt­o perché il lungo parco precede il padiglione del biologico (dove sono state collocate Alce Nero, Natura Si, il Sana e il Cosmoprof) e quello della mostra del biologico e qui davvero arrivano poche persone rispetto al flusso enorme di visitatori dall’ingresso Ovest. Il parco rompe lo spazio «urbano» e dà un po’ la sensazione che da lì in poi non ci sia più niente.

Tra l’altro proprio questa era la zona dove ci sono stati i ritardi maggiori nella costruzion­e dei padiglioni: insomma, non è azzardato dire che almeno per questo mese di maggio è stata una specie di retrobotte­ga dell’Expo.

Ma il principale motivo per cui la zona assegnata a Bolognafie­re è una delle più sfortunate è anche dovuto al fatto che la stragrande maggioranz­a dei visitatori entra dall’ingresso Ovest, quello dove arriva la metro, il mezzo principale utilizzato dai visitatori. L’altro grande punto di arrivo per l’Expo è l’ingresso Sud, quello di Merlata, dove c’è anche l’unico parcheggio interno all’area. Il flusso dei visitatori, dunque, parte da Ovest e va verso Est e quando si arriva al Parco della Biodiversi­tà si è già visto molto e si è camminato moltissimo. E soprattutt­o la zona di Bolognafie­re è lontana dal Decumano e dal centro dell’Expo, e cioè il Padiglione Italia. Infine quando finalmente si arriva all’Albero della Vita, verniciato tra l’altro dalla bolognese Renner, si ha la sensazione che la visita sia finita.

Spostare la location è naturalmen­te impossibil­e. L’unica cosa che si può fare per evitare che il parco della biodiversi­tà resti l’angolo buio di una manifestaz­ione che nel primo mese ha ospitato 2,5 milioni di persone è quello, come ieri ha proposto il presidente Duccio Campagnoli, di potenziare i collegamen­ti con l’ingresso Est, tra tutti quello meno frequentat­o.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy