Nuovo droga test, due patenti ritirate
dell’azienda non risulta altro».
Passiamo ai temi sanitari. Qualche giorno fa l’assessore regionale ha convocato tutti i direttori generali all’Eremo di Ronzano per affrontare il tema delle liste d’attesa. Cosa ci dobbiamo aspettare?
«Intanto cercheremo, insieme a Rizzoli e Sant’Orsola, di razionalizzare l’offerta di prestazioni attraverso canali di accesso chiari. Gestiamo 6 mila agende, cioè 6 mila porte d’accesso di primo livello alla sanità: l’accessibilità deve essere chiara. Siamo in 8 mila dipendenti, ognuno di loro ci dica quali problemi incontra, ci aiuti scovare ostacoli e inghippi».
Nel frattempo, però, se l’oculista ci prescrive una Oct, tomografia ottica computerizzata, dobbiamo aspettare un anno e mezzo.
«Vero, dobbiamo sistemare l’accesso a prestazioni di secondo livello come quella quando viene da uno specialista privato. Sono diverse le cose da sistemare, lo sappiamo. Nel frattempo mettiamo acqua sul fuoco incrementando la disponibilità di prestazioni». Il sabato e la domenica? «In quei due giorni offriamo già tac e risonanze magnetiche al Maggiore e al Sant’Orsola, ma non c’è un’adesione forte. Forse dobbiamo fare di più noi, ma per ora l’accoglienza è tiepida». E di sera, oltre le 20? «Per ora è solo un’ipotesi. L’obiettivo di ridurre le attese è prioritario ma complesso. Con i direttori di distretto analizzeremo i bisogni di salute nei vari territori».
Case della Salute: Bologna sta andando a rilento?
«Stiamo procedendo sulle strutture su cui sono stati fatti investimenti. In provincia ne sono previste 23, siamo in attesa di nuove indicazioni dalla Regione».
Capitolo accorpamenti: dopo il Laboratorio unico e il Trasfusionale avete in mente altro?
«La Chirurgia pediatrica unica è già un dato di fatto e si è appena unita la Medicina nucleare, tra Maggiore e Sant’Orsola. L’assessore regionale dovrà declinare il piano della riorganizzazione della rete ospedaliera e decidere quali funzioni del Sant’Orsola hanno valenza regionale. Sui servizi amministrativi e logistico-gestionali andiamo avanti, non c’è alibi che tenga».
Per le chiusure estive il sindaco di San Giovanni si è dimesso da guida del distretto. Se l’aspettava?
«Mi ha molto sorpreso. Dovevamo garantire tre settimane di ferie ai dipendenti, stabilizzare 51 unità. E non chiudiamo più letti, abbiamo ampliato solo la fascia temporale. Tutto questo assicurando un monitoraggio in tempo reale. In caso di bisogno, si interviene». Nella prima nottata di servizi sperimentali di accertamento delle condizioni psico-fisiche dei guidatori sono stati una decina (su un totale di 165 controllati) i conducenti risultati positivi all’assunzione di alcol o droghe. I nuovi alcol e droga test, utilizzati nella notte tra venerdì e sabato, sono stati messi a disposizione dalla fondazione Ania. Gli agenti della polizia di Stato hanno allestito un posto di controllo in via Stalingrado, fermando soprattutto auto con a bordo giovani e diversi neopatentati. Otto le persone alle quali è stata contestata la guida in stato di ebbrezza: sette uomini e una donna. Tre di loro sono stati denunciati a piede libero perché avevano un tasso superiore allo 0,8 g/l. Agli altri è stata contestata una violazione amministrativa e una sanzione di 163 euro. Delle sette persone (tutti uomini) sottoposte al «droga test», due sono risultate positive per l’assunzione di cannabinoidi e cocaina. Per loro è scattato il ritiro cautelare della patente di guida per 10 giorni, in attesa dell’esito degli ulteriori accertamenti.