La Fortitudo non fa sconti: Montichiari ko
La Effe domina e vince 76-66 anche Gara 2. Domani il match che può valere la final four
Come la gocciolina che poco alla volta erode la montagna, la Fortitudo sfianca alla lunga Montichiari e si porta sul 2-0 nella serie vincendo 76-66 gara 2. Adesso ci sono tre match point per andare a Forlì, a cominciare da domani con gara 3 in Lombardia.
Come ai bei tempi, la Effe si trasforma nell’ultimo quarto, quando mostra di avere più benzina degli avversari anche per la solita incessante spinta del suo pubblico, allungando come uno scalatore che distanzia tornante dopo tornante gli inseguitori.
Matteo Montano, dopo gli stenti di gara 1, torna a fare il bomber con 23 punti, ma c’è ancora una volta l’impronta di Nazzareno Italiano su questa vittoria. Il lungo trascina i compagni con la sua energia contagiosa, vola a rimbalzo, si butta su ogni pallone ed è l’anima di una difesa che tiene gli avversari a 9 punti fra il 28’ e il 39’.
Proprio quindici anni fa, la Fortitudo conquistava il suo primo scudetto, celebrato dalla Fossa dei Leoni dopo il primo canestro della partita. Bisogna però aspettare più di due minuti per l’appoggio ravvicinato di Iannilli, genero di Stojko Vrankovic che di quella squadra era il centro titolare.
Dalla curva parte un lancio di carta igienica e stelle filanti che ferma la partita e viene esposto lo striscione «Che fretta c’era... 30 maggio 2000» con l’immancabile coro «non abbiamo mai vinto un c...». L’atmosfera è forse addirittura più calda di gara 1, sebbene al rilevamento ufficiale risultino 12 spettatori in meno (4.631 contro 4.643), la temperatura altissima.
In tribuna si boccheggia, in campo si va invece a tutta con la Fortitudo a pressare come indemoniati a tutto campo e a trascinare il pubblico con l’immensa generosità dei giocatori in campo, anche se non sempre lucidissima.
Per centellinare le energie, Boniciolli ha già ruotato tutti i suoi giocatori al 7’, poco dopo sono già entrati in campo 19 dei 20 uomini a referto fra le due squadre. Montano, che era mancato in attacco in gara 1, è l’uomo della scintilla nel primo quarto. I suoi canestri lanciano il primo allungo, vidimato poi dalla tripla di tabella di Lamma allo scadere (17-12). L’enorme sforzo profuso nei primi dieci minuti viene pagato dalla Fortitudo in avvio di secondo quarto. I biancoblù sembrano sgonfi e ne approfitta subito Montichiari con Bonfiglio, ex Virtus uscito dalla panchina a sparare tutti i suoi 11 punti pressoché istantaneamente ribaltando la partita (24-29).
Boniciolli richiama i suoi uomini per riordinare le idee, ritrova energie e aggressività e la gara cambia nuovamente faccia. In campo i contatti duri si sprecano e anche fuori l’atmosfera si scalda con il presidente Mota che segue la partita in piedi dalla tensione. La Fortitudo, dopo il passaggio a vuoto, alza nuovamente l’intensità difensiva: ne nascono 4 recuperi e 7 perse degli avversari. Candi pareggia da tre 29-29, Raucci dopo una rubata sorpassa e all’intervallo Montano, già a 12 punti, tiene il vantaggio (36-33). Montichiari è di una solidità spaventosa e si rialza dopo ogni spallata, sorpassando con la tripla di Infanti (4850). L’energia che dà Italiano su due lati del campo è fin qui la chiave per la Fortitudo. Il lungo va a rimbalzo con ferocia e mangia ogni avversario sul piano della reattività timbrando il nuovo sorpasso all’ultima pausa (55-51).
È ancora lui a trascinare la squadra che in avvio di ultimo quarto prova a sferrare il nuovo pugno del ko, partendo sempre
La Effe si trasforma nell’ultimo quarto, quando mostra di avere più benzina
da una super difesa. Ci mette il marchio anche Sorrentino, arrivato a questa partita con 5/26 al tiro nei playoff, e autore di due canestri pesantissimi. Montichiari non segna su azione per quasi otto minuti, da quella tripla di infanti, stritolata nella morsa della Fortitudo che vola sul 63-52 con Carraretto che sale in cattedra quando conta, mentre in difesa tutti continuano a remare fino al 40’ accontentando Boniciolli che non aveva gradito il rilassamento di gara 1. Ora la promozione è più vicina.