ZIMERMAN UN PIANOFORTE CULT
Martedì l’atteso concerto del grande solista che aveva dovuto disdire le date della sua tournée italiana di marzo. È un musicista senza mezze misure, capace di sbalordire e commuovere con un tocco di perfezione che sa di miracolo
+Recital attesissimo: perché il grande pianista Krystian Zimerman si è fatto davvero attendere per l’appuntamento con la stagione di Musica Insieme, inizialmente previsto a marzo e poi slittato — come tante altre date del tour del solista — a martedì sera — ore 20.30 — al Teatro Manzoni. Recital attesissimo anche perché - e soprattutto — Krystian Zimerman è un grande pianista senza mezze misure, capace di sbalordire e commuovere con un tocco di perfezione che sa sempre di miracolo proprio perché carica di umanità. A Bologna Zimerman torna con un programma interamente dedicato a Franz Schubert e circoscritto alla drammatica maturità delle due ultime pagine pianistiche compiute dal musicista austriaco ancor poco più che ragazzo: la Sonata in la maggiore D 959 e la Sonata in si bemolle maggiore D 960. Due capolavori sconfinati nella loro sfuggente bellezza e per i quali possono sempre valere le considerazioni lasciate da Sergio Sablich: «La voglia di mondi più belli diviene coraggio eroico di guardare in questo mondo. Conoscendo l’infelicità, Schubert sfidò il mistero della morte; contrastando la realtà, ne scompaginò gli strati e ne rivelò l’illusione, ma al tempo stesso la ricompose in un mondo di bellezza».
A precedere le due grandi Sonate saranno le piccole sette Variazioni in sol maggiore rimontano invece alle primissime prove di Schubert alla tastiera, così da tracciare il punto di partenza e il traguardo dell’opera pianistica del musicista, come intende suggerire all’ascoltatore Zimerman lasciandone balenare la freschezza dell’enfant-prodige che mostra subito il segni della grandezza incompresa. Ecco la sostanza del recital mancato il mese scorso Modena — e invece salvato qualche giorno fa a Imola — nel corso di un tour accidentato da annullamenti e slittamenti ma dagli esiti felicissimi dove e quando il pianista è finalmente apparso per seder s i al l ’ esemplare di