People mover, dubbi di Palazzo e garanzie che mancano
La storia del People mover non finisce mai. A Palazzo d’Accursio sono quasi convinti che alla fine ci sarà la fumata nera e non si partirà. Ma la Marconi Express resta invece ottimista. Il finanziamento da 18 milioni di euro di Banca Imi, l’ultimo tassello per far partire i lavori, non è ancora arrivato perché la banca ha chiesto garanzie supplementari a chi deve realizzare e gestire l’opera.
Tra l’altro domani la banca riunisce il comitato crediti e se questa garanzia fosse fornita potrebbe anche essere il giorno buono dell’ok definitivo. L’ultimo tassello è però decisivo: perché gli impegni di Unicredit, Unipol Banca e Aeroporto sono validi solo a condizioni che tutti i finanziatori siano in campo.
Qualche giorno fa il sindaco Virginio Merola pare aver tranquillizzato un contestatore del People mover dicendogli che tanto le banche non daranno i soldi e che dunque non si doveva preoccupare. La frase è stata riportata in rete e lo staff del sindaco ha sostanzialmente smentito la ricostruzione. A Palazzo d’Accursio, però, su quella che dovrebbe essere l’opera più rilevante del mandato si respira un’aria di serena rassegnazione. E l’idea che alla fine le banche non finanzieranno l’opera è piuttosto insistente.
Strano, molto strano. Perché se si cambia campana, e si sente invece la Marconi Express, l’ottimismo resta intatto. Anche perché resta davvero solo l’ultimo tassello di un complicatissimo avevano chiesto. Secondo: senza l’ok di Banca Imi crolla tutto il castello, perché tutti gli altri finanziatori hanno subordinato la loro linea di credito al fatto che tutti i protagonisti siano in campo.
Ma la cosa più inspiegabile è un’altra. Il People mover, come è già successo ad altre opere, è diventata un’infrastruttura senza padri. Freddissimo è l’assessore comunale alla Mobilità Andrea Colombo e nemmeno il sindaco Merola è particolarmente caldo. Il motivo? Si è fatta strada l’idea che quella sia un’opera nata male, sfortunata e che non porterà niente di buono. L’inchiesta della Procura sul primo appalto ha fatto sì che il Comune si ponesse in una posizione totalmente neutra: finito il lavoro istruttorio e autorizzativo ha lasciato la palla alla sola Marconi Express. Se ce la fanno con le loro gambe bene, altrimenti niente.
Quello che sottovaluta la giunta è che se è vero che c’è una fetta della città che non vuole questa infrastruttura e che l’opposizione a tutto campo dei Cinque Stelle e dei comitati ha fatto breccia anche nel Pd, è altrettanto vero che i bolognesi assegnerebbero alla giunta Merola (e non agli operatori) il fallimento di questo progetto. Viceversa, presentare l’avvio di questo cantiere nella conferenza programmatica del Pd poteva e potrebbe essere un buon colpo per la giunta Merola se non si vuole ridurre il mandato alla tangenziale della bicicletta.
C’è infine un ultimo aspetto, reso ancora più stringente dalle dichiarazioni del presidente del Caab Andrea Segrè e del numero uno della Camera di Commercio Giorgio Tabellini sulla necessità di un secondo braccio della monorotaia verso la Fiera e Fico. Ci sono tre luoghi chiave per il futuro di Bologna, aeroporto, fiera e Fico, che senza un collegamento moderno rischiano di subire dei contraccolpi. Certo è che dopo i pasticci del metrò e del Civis, se fallisse anche il People mover non resterebbe davvero che prendere la tangenziale. In bicicletta.