L’opzione del pomeriggio e il dovere di un servizio
Mentre Comune, Regione e sindacati dibattono (giustamente) dell’opportunità di tenere aperti nidi e materne anche nel fine settimana, a Bologna «muore» l’unico esperimento di nido convenzionato che offriva anche il part time pomeridiano. Si tratta del Giardino segreto di vicolo Borchetta.
Il Giardino segreto è stato inaugurato qualche anno fa con l’intento di offrire anche questo servizio. Per un po’ la cosa ha funzionato, ma poi l’opzione pomeridiana è stata abolita. A quanto pare perché la domanda era molto scarsa. O, piuttosto, per scarsa informazione. Eppure, ci sono sempre più nidi privati (non dei baby parking, ma veri e propri nidi!) che fanno il part time post pappa, oppure dalla pappa fino al tardo pomeriggio. La lista si allunga di anno in anno, a dimostrazione del fatto che a Bologna una richiesta di questo tipo esiste eccome, che il rigido e vetusto schema orario dei nidi pubblici o convenzionati sta ormai stretto a tante persone. Cittadini che chiedono flessibilità. Per necessità. Oppure per scelta: perché, ad esempio, pur potendo ricorrere a una babysitter o ai nonni, credono che il nido sia un’esperienza utile, formativa. Non un parcheggio, ma un percorso educativo e di socialità. Percorso che anche queste coppie hanno il diritto di offrire ai propri figli. E che le istituzioni hanno il dovere di garantire. Invece, oggi, chi cerca un part time pomeridiano è costretto a rivolgersi al privato, spesso molto costoso e non sempre all’altezza delle aspettative, pur se con alcune valide eccezioni. Anche a questa nuova (ma poi neanche tanto) domanda il pubblico non è in grado di dare una risposta. E allora, dunque, quando si parla di liberalizzazione degli orari di nidi e materne, bisognerebbe porsi anche questo problema. Facendosene carico.