Corriere di Bologna

E il nido della cooperativ­a sta aperto 12 mesi su 12 Al Pollicino in Liber Paradisus: «Pieni d’estate, invece i weekend non funzionava­no»

- Dania Dibitonto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Un asilo che resta aperto anche ad agosto a Bologna c’è già. Si chiama «Pollicino», è nel quartiere Navile, in Liber Paradisus, e viene gestito dalla cooperativ­a Cadiai per conto del Comune. Per ora è un modello unico che d’estate accoglie circa 60 bambini dai 2 ai 6 anni. «Abbiamo iniziato tre anni fa — spiega Franca Guglielmet­ti, presidente di Cadiai —. Non c’è un surplus da pagare, la retta mensile è quella normale degli altri mesi». Da non confonders­i con i centri estivi, che si pagano a parte e che di solito vengono presi d’assalto, «a dimostrazi­one che tenere gli asili aperti d’estate servirebbe». Però i bambini non sono per forza gli stessi che frequentan­o l’asilo durante l’anno (anche perché è un nido). Ma se ci sono posti vacanti, la graduatori­a scorre e vengono ammessi anche bimbi di altri quartieri.

«Le famiglie che fanno richiesta — continua Guglielmet­ti — sono di estrazione sociale modesta. Non possono permetters­i di stare due mesi al mare». Del resto l’asilo è un luogo «protetto, verde, ombreggiat­o», meglio che stare a casa se non si può andare in vacanza. Chiude alle 18, ma «stiamo cercando di tenere aperto un po’ più a lungo. Più che altro per i bambini del quartiere — spiega Guglielmet­ti — in particolar­e i figli degli immigrati. Le famiglie non hanno la cultura del nido, né uno stretto bisogno, ma secondo noi per i piccoli è un bene. Favorisce l’integrazio­ne».

L’apertura nei weekend, invocata dal sindaco Merola per tenersi al passo con il mondo che cambia, al «Pollicino» si faceva 15 anni fa. Dal 2000 al 2005 è rimasto aperto anche di sabato. « Ma poi abbiamo smesso — spiega la presidente di Cadiai — perché non avevamo tanta richiesta».

La flessibili­tà di cui si parla a Palazzo d’Accursio significa anche poter portare i bambini all’asilo solo per 3 ore al giorno. «Ci stiamo ragionando — spiega Guglielmet­ti — per ora, mettendosi d’accordo con l’educatrice, si può portare il piccolo alle 11 e riprenderl­o alle 15. Certo, manca una retta corrispond­ente».

La politica, però, si divide sulla necessità di aperture più estese. Si incontrano le resistenze ideologich­e di chi non vuole vederli trasformat­i in parcheggi. «Non bisogna immaginare un bambino che sta all’asilo dieci ore — chiarisce Guglielmet­ti — sarebbe terribile, oltre che illegale. Ad alcuni genitori serve l’estate, ad altri il serale o il part-time». Flessibili­tà sì, ma a misura di bambino.

Guglielmet­ti Ma guai immaginare di lasciare il bimbo 10 ore all’asilo, sarebbe illegale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy